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Legge elettorale, tutti contro tutti. Renzi, partita chiusa, voto nel 2018

Di Maio: "Al voto con leggi esistenti"

"Era doveroso provarci; ma adesso la partita è chiusa. Abbiamo un orizzonte di quasi un anno prima del voto. Lavoriamo per l'Italia. Prepariamoci con l'approccio del maratoneta, non del centometrista". Lo afferma il segretario del Pd, Matteo Renzi, in un'intervista al Corriere della Sera. La legge elettorale non si fa più? "Mi pare difficile - risponde l'ex premier -, se la legge che ha in teoria il consenso dell'80% dei parlamentari va sotto al primo passaggio a scrutinio segreto". "E poi - aggiunge - una legge c'è: quella uscita dalla sentenza della Consulta. Tutti sanno che il modello tedesco non era il nostro".

Si vota "nel 2018 - afferma -, alla scadenza della legislatura. Come ho sempre detto. Questo governo è il nostro governo. Noi lo difendiamo. Non ero io a chiedere a tutti i costi di votare", quanto "almeno due dei contraenti del patto, Grillo e Salvini, volevano le elezioni. E in effetti, approvata la legge, il tema si sarebbe posto. Ma ora che la telenovela si è chiusa, la scommessa è fare una buona legge di bilancio per consolidare la ripresa". A Pisapia dice: "Alla Camera il premio al 40% consente di tentare l'operazione maggioritaria, anche se non è facile", "ha fatto per cinque anni il sindaco di Milano con il contributo fondamentale del Pd. Noi ci siamo; vediamo che farà lui". In riferimento all'inchiesta Consip e a suo padre, Renzi afferma che "questa storia ha due aspetti. Il primo è umano: dopo aver letto sui giornali di suoi incontri segreti, ho dubitato di mio padre; e questo mi ha fatto male. Non me lo perdono. Perché la notizia era falsa". "Voglio sapere se qualcuno ha fabbricato prove false per arrestare il padre dell' allora presidente del Consiglio. Su questo andrò fino in fondo, senza arretrare di un centimetro", conclude

Proseguono le polemiche dopo lo stop dell'Aula alla legge elettorale con i franchi tiratori in azione che hanno di fatto affossato l'intesa Pd-M5s-Fi-Lega.  "Ieri - dice Matteo Renzi - c'è stato un fallimento impressionante della proposta di legge elettorale condivisa dai principali partiti'. Il leader Pd si dice 'non ottimista' su un nuovo accordo e attacca i Cinquestelle: "sono inaffidabili per definizione". Questi ultimi rimandano al mittente le accuse: 'Il Pd è spaccato e Renzi cerca di scaricare la propria debolezza politica sul MoVimento". I pentastellati con Di Maio chiedono di andare al voto. "Riaprire un altro tavolo - dice senza mezzi termini Di Maio - significa andarsi a fidare di quelli che nel segreto dell'urna hanno votato contro l'indicazione del loro capogruppo. Quindi io dico adesso basta, si va a votare il prima possibile con le leggi elettorali che ci sono e prima di avviare la sessione di bilancio".

Pisapia frena sull'apertura del segretario Dem, gongola Alfano: 'Abbiamo vinto', e chiarisce: 'Siamo in una fase di sostegno e collaborazione al governo Gentiloni ma non ci sentiamo alleati del Pd'. E avanza la proposta di primarie.

LA SODDISFAZIONE DI ALFANOAngelino Alfano dice: 'Abbiamo vinto. Ieri si è trattato di un clamoroso fallimento'. "Siccome c'è un contegno della sconfitta ed anche della vittoria - spiega il leader di Ap -, il nostro contegno sta nel non infierire e nel guardare avanti per il bene del paese. Da oggi continuiamo a ragionare soltanto in termini di maggioranza di governo", conclude Alfano. "Non si parli più di elezioni anticipate. Il caso è chiuso. Occupiamoci del bene del Paese". "Noi - ha precisato Alfano - siamo per andare avanti, il Pd ha formalmente dichiarato che la legislatura va avanti fino a scadenza costituzionale. Quindi il caso è chiuso. Fino a ieri dovevamo ragionare come maggioranza di governo e opposizione alla legge elettorale, da oggi torniamo a ragionare esclusivamente come maggioranza di governo".

DI MAIO, SI VOTI - "Adesso basta si è abusato abbastanza della pazienza degli italiani. I Parlamentari stanno pensando solo alla pensione. I franchi tiratori di ieri del Pd dimostrano che il partito di governo non esiste più. Meglio andare al voto con la legge esistente, ne abbiamo una alla Camera e una al Senato: tutte e due consentono a una forza politica di governare il paese". Lo ha detto Luigi Di Maio a margine della chiusura della campagna elettorale di Donatella Del Turco, candidata sindaco del M5s alla Spezia. "Andiamo a votare e chiudiamo questa legislatura in cui l'unica legge elettorale che si è riusciti a fare era incostituzionale", ha aggiunto Di Maio. "Diamo la parola ai cittadini e poi la legge elettorale la faremo noi una volta che avremo vinto le prossime politiche. Non credo che due leggi elettorali porteranno maggioranze differenti al Senato e alla Camera".

PISAPIA, SE RENZI VUOLE COALIZIONE FACCIA LE PRIMARIE - "Matteo Renzi faccia le primarie se davvero vuole la coalizione di centrosinistra, poi vediamo chi le vince". Lo ha spiegato il fondatore del Campo progressista, ed ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, intervenendo alla festa di Radio Popolare.  Solo così secondo Pisapia ci può essere una coalizione "ampia e unita, che possa governare in futuro - ha aggiunto -, ma ci vuole una discontinuità importante da parte del Pd rispetto a quanto fatto fino ad ora". "Crediamo nel centrosinistra e stiamo lavorando per uno innovativo e capace di unire tutte le diverse anime - ha concluso -, anche perché da solo il Pd non è autonomo". 

 

 

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