"Il mostro della detenzione offshore
creato dall'Australia è ormai fuori controllo", e a Nauru "è un
disastro umanitario: lo afferma il portavoce della Refugee
Action Coalition, Ian Rintoul, riferendosi al minuscolo
isola-Stato di Nauru, nel Pacifico (11.300 abitanti) dove sono
trattenuti a tempo indefinito 900 profughi, fra cui 109 minori,
provenienti da Paesi asiatici come Birmania o Sri Lanka, ma
anche da Iraq, Syria, Somalia, Sudan e Afghanistan, intercettati
dall'Australia nelle sue acque territoriali. Nonostante
l'aggravarsi della situazione sull'isola, dove i tentativi di
suicidio e il rifiuto di alimentarsi, soprattutto tra i minori,
sono in preoccupante aumento, il ministero della Sanità ha
intimato a Medici senza Frontiere (MSF) di cessare
immediatamente le sue attività. "Siamo estremamente preoccupati
per l'impatto di questa decisione sulla salute dei nostri
pazienti e chiediamo alle autorità - è l'appello di Msf al
governo - di consentirci di continuare il nostro lavoro
salvavita".
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