La causa per diffamazione avviata
dalla porno star Stormy Daniels contro Donald Trump è stata
respinta. Ma Stefanie Clifford, questo il vero nome di Stormy,
non molla e tramite il suo avvocato fa sapere che farà appello
contro la decisione del giudice distrettuale S. James Omero.
Stormy Daniels aveva dichiarato di essere stata minacciata da
un uomo sconosciuto in un parcheggio di Las Vegas nel 2011 dopo
che la donna aveva deciso di cooperare con un magazine su un
articolo sulla sua presunta relazione con Trump nel 2006. Dopo
che il legale di Stormy aveva pubblicato uno schizzo del
presunto aggressore, Trump su Twitter aveva bollato il tutto
come una 'totale truffa' riguardante un 'uomo inesistente'. Su
queste parole Clifford aveva basato l'azione legale per
diffamazione. Ma il giudice Omero l'ha respinta: "La corte è
d'accordo con la tesi di Trump, perché il suo tweet rappresenta
una 'iperbole' normalmente associata con la politica. Il Primo
Emendamento protegge questo tipo di dichiarazione retorica".
Il Primo Emendamento della costituzione americana garantisce la
libertà di parola.
In tribunale i legali del presidente hanno puntato
l'attenzione sul fatto che Clifford ha avuto benefici finanziari
dalla sua disputa pubblica con il presidente. "Faremo ricorso e
siamo fiduciosi in un rovesciamento della decisione", afferma il
legale di Stormy, Michael Avenatti.
Charles Harder, il consigliere legale del presidente, canta
vittoria. "Niente di quello che dicono Stormy Daniels o il suo
legale Michael Avenatti può caratterizzare in modo migliore la
decisione di oggi se non una totale vittoria per il presidente
Trump e una totale sconfitta per Stormy Daniels".
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