Il vice ministro della giustizia
americano, Rod Rosenstein, pensa alle sue dimissioni da giorni:
le aveva offerte già venerdì scorso al capo dello staff della
Casa Bianca, John Kelly, che aveva però sollevato dubbi. Lo
rivela il New York Times, svelando il dietro le quinte delle
ultime ore di panico della Casa Bianca. Durante il fine
settimana, Rosenstein aveva ribadito a Kelly la sua posizione,
poi, domenica, ne aveva parlato con il consigliere legale della
Casa Bianca Donald McGahn.
Alle prese con l'emergenza del giudice scelto da Donald Trump
per la Corte Suprema, McGahn aveva chiesto al vice ministro di
posticipare la discussione al riguardo fino a lunedì. Rosenstein
ha atteso con pazienza, poi alle nove del mattino di lunedì ha
iniziato a ricevere telefonate di giornalisti che gli chiedevano
una conferma delle sue dimissioni: da qui la corsa alla Casa
Bianca pronto a dimettersi nella convinzione che Trump lo
avrebbe licenziato.
Rosenstein si è quindi recato da McGahn che però l'ha
rimandato a Kelly mentre al Dipartimento di Giustizia si inizia
ad abbozzare il comunicato per il suo addio. Il Kelly che
Rosenstein si è trovato di fronte era scettico, convinto che
un'uscita del vice ministro della giustizia prima delle elezioni
di medio termine fosse negativa per il presidente. Poi la
telefonata con Trump e l'appuntamento con il presidente alla
Casa Bianca giovedì. Rosenstein quindi per ora resta, almeno per
altre 72 ore.
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