Il duello fra le due assemblee rivali di Caracas - il Parlamento controllato dall'opposizione e la controversa Costituente promossa da Nicolas Maduro - potrebbe inasprirsi ancora di più, con la creazione di una "Commissione della Verità" chavista, il cui vero scopo sarebbe la persecuzione dei dirigenti dell'opposizione. La prima decisione della Costituente è stata l'estromissione della Procuratrice Generale, Luisa Ortega Diaz, che è stata respinta e definita illegale non solo dall'opposizione interna ma anche dagli Usa, dalla Ue e da sei paesi latinoamericani (Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay, Cile e Perù), che hanno dichiarato di non riconoscere la legittimità del successore designato per questo incarico, l'Ombudsman Tarek William Saab. In particolare, l'Alto rappresentante Ue per gli Affari Esteri, Federica Mogherini, ha detto che la Costituente "ha aumentato la polarizzazione in una società già divisa" e sottolineato che "non esiste alternativa al rispetto delle istituzioni legittime, della separazione dei poteri e del diritto dei cittadini ad esprimere liberamente la loro opinione politica". Ora, però, la Costituente chavista potrebbe prendere misure ancora più radicali. La sua presidente, Delcy Rodriguez, ha già annunciato la creazione di una "Commissione della Verità", che disporrà di "ampie facoltà plenipotenziarie" per "punire i responsabili della sovversione fascista", e le cui decisioni "saranno vincolanti per tutte i diversi poteri pubblici". Fra i primi che potrebbero essere raggiunti da questa persecuzione lanciata dalla Costituente si trovano un'ottantina di sindaci oppositori - accusati di aver "favorito attività sovversive" - e dirigenti oppositori, come il vicepresidente del Parlamento, Freddy Guevara. "Bisogna togliergli l'immunità e sbattere in galera questo fascista terrorista", ha dichiarato Julio Chavez, ex deputato ed ora membro della Costituente. Dinnanzi a questa radicalizzazione dello scontro, cominciano a vedersi i primi segni di un avvicinamento fra l'opposizione al governo e i settori del chavismo che negli ultimi mesi hanno rotto con Maduro. Ieri, per la prima volta, si sono incontrati per un dialogo pubblico. Erano presenti non solo Ortega Diaz - ormai simbolo vivente del chavismo anti-Maduro - ma anche Miguel Rodriguez Torres (ex ministro di Maduro, ma anche di Chavez), Gabriela Ramirez (ex Ombudsman designata dall'allora maggioranza chavista) ed Eustoquio Contreras, uno dei tre deputati del gruppo pro governativo che è passato all'opposizione. Da parte dell'opposizione, oltre a Julio Borges, presidente del Parlamento, hanno partecipato anche l'ex candidato presidenziale Henrique Capriles, e Freddy Guevara. L'incontro è servito per consolidare le posizioni comuni fra opposizione e chavismo critico - anzitutto la denuncia del carattere incostituzionale della Costituente promossa dal governo - ma resta ancora da vedere se servirà come un primo passo verso la creazione di un fronte comune contro la deriva autoritaria del regime di Maduro.