I grandi investitori esteri si
tengono lontani dal mercato immobiliare italiano, intorno al
quale ruota gran parte del nodo Npl, e pesa la mancanza di
fiducia verso l'Italia. "Investitori core esteri non soltanto
non sono ancora arrivati, mentre fanno la parte del leone gli
opportunistici e i value added, ma quelli che si sono affacciati
si sono man mano ritirati, per il momento, per una diversa
percezione del rischio paese" ha detto Riccardo Serrini, ceo di
Prelios parlando al Nps Meeting. "Nel complesso - aggiunge -
possiamo dire che di equity italiano ce n'è poco, perché fondi
pensioni e assicurazioni sono già robustamente esposti sul
settore immobiliare".
Affrontando il tema dell'attuale congiuntura di mercato,
Serrini ha affermato che "il settore immobiliare è notoriamente
caratterizzato da cicli, e oggi possiamo dire che con tempi
diversi, con una Milano davanti a tutti, abbiamo superato il
punto di picco minimo. Questo ci pone finalmente davanti una
fase di crescita. Tipicamente, nelle prime fasi di recupero gli
attori più presenti sono gli investitori opportunistici: grossi
volumi, orizzonti di investimento corti, alti rendimenti legati
ad alto rischio. In termini di tempo i secondi a intervenire
sono gli investitori value added: attese di ritorno e quindi
propensione al rischio inferiori, orizzonte di investimento più
lungo, che lavorano principalmente sul riposizionamento di
immobili di qualità. Infine nella fase più avanzata del ciclo
entrano in gioco gli investitori 'core', quali i fondi pensione,
le assicurazioni. Puntano a investimenti di lungo periodo, con
bassa propensione al rischio, che sono poi gli investimenti che
danno stabilità al mercato sul medio-lungo termine".
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