Solo il 7% delle compravendite
riguarda abitazioni "verdi", in classe energetica A e B, mentre
il 56% degli scambi interessa immobili della classe energetica
G, la peggiore. Sono i dati di uno studio realizzato da Enea,
Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) e
I-Com (Istituto per la Competitività). Il 24% degli scambi è
nelle classi E ed F, il 13 nelle classi C e D.
Inoltre, un agente immobiliare su due ritiene che l'Attestato
di prestazione energetica-APE, che raccoglie le caratteristiche
di consumi ed efficienza di un immobile, non incida sulle scelte
di chi compra o vende. Guardando la tipologia di immobili
venduti nel 2017, i meno efficienti dal punto di vista
energetico sono le villette (oltre una su due, ovvero il 54,7%)
e, ancor di più i bilocali (66,7%) mentre solo il 4,4% dei
bilocali e l'8,7 delle villette appartiene alle classi
energetiche più alte (A+, A e B).
In controtendenza rispetto al quadro generale gli immobili
di pregio: nel 2017 le vendite di abitazioni che rientrano nelle
tre classi energetiche più efficienti sono salite dal 14,1% del
2016 al 22,1%.
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