Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Economia

Responsabilità editoriale di Brown Editore

Smart working: entro il 2020 sarà realtà nella maggior parte delle aziende

Lo smart working, ovvero la possibilità di lavorare in mobilità fuori dalla sede aziendale, è un'agevolazione di ...

Brown Editore

Lo smart working, ovvero la possibilità di lavorare in mobilità fuori dalla sede aziendale, è un'agevolazione di cui già godono molti dipendenti e sarà sempre più diffuso anche in Italia, tanto che tra due anni sarà una realtà consolidata nella maggior parte delle aziende. Secondo un'indagine realizzata da InfoJobs, il 70% delle aziende indica lo smart working come un'abitudine che, da qui al 2020, diventerà di uso comune. Per il 21% infatti verrà adottata dalla maggior parte delle aziende e per ben il 49% sarà la norma per le imprese di servizi/beni immateriali mentre più difficilmente si potrà estendere al resto del tessuto produttivo. La situazione ad oggi: diminuiscono le aziende contrarie, ma sono ancora la metà (quasi) Ad oggi, il 39% delle aziende ha già implementato politiche di smart working. Di queste, il 27% lo ha attivato solo per alcune aree funzionali, mentre per il 12% coinvolge tutti i dipendenti. C'è poi un 12% di imprese che ne prevede l'introduzione entro due anni. Quasi la metà delle aziende è però ancora reticente (49%), una percentuale in diminuzione dell'11,5% rispetto al 2016. Di questi, il 41% non ha intenzione di implementare lo smart working per motivi interni mentre l'8% non lo fa per mancanza di supporti tecnologici. I vantaggi Lo smart working è sicuramente visto come una leva strategica per attrarre nuovi talenti, che lo vedono come un elemento differenziante nel 37% dei casi o comunque come un incentivo su cui far leva insieme anche ad altri elementi quali il grado di responsabilità e le condizioni economiche nel 42%. Il 78% lo ritiene infatti un valore che potrebbe migliorare la qualità della vita dei dipendenti, la loro motivazione e inciderebbe positivamente sulla produttività e per il 59% porterebbe comunque un cambiamento positivo, anche se soltanto in alcune aree e non in tutti settori o per tutte le posizioni. Come monitorare il lavoro fuori sede Una delle maggiori preoccupazioni e quindi reticenze nell'adottare lo smart working riguarda la troppa libertà del dipendente e il controllo della produttività. Per monitorare l'attività svolta durante lo smart working e valutare così la produttività del dipendente, il modo migliore è quello della verifica con il proprio responsabile degli obiettivi prefissati. Solo una piccola parte delle aziende indica metodi più radicali come un report a fine giornata (16%) o addirittura un controllo informale per accertarsi l'effettiva reperibilità del lavoratore (12%).

Video Economia


Vai al sito: Who's Who

Modifica consenso Cookie