HENRY JAMES, IN VIAGGIO (Bompiani, pp.378, 15 Euro). "Il sorriso di Roma, come l'ho definito io, e la sua intensa suggestività per chi è disposto a vagare irresponsabilmente e a prendere le cose come vengono, entra in scena con il primo alito di primavera, che cresce senza sosta con la stagione che avanza, fino ad avvolgere completamente la città con il suo fascino decuplicato". Anche Henry James, proprio come accade oggi ai viaggiatori che non vogliono essere dei semplici 'turisti', si lasciò conquistare da una Roma primaverile bellissima, anche perché poco affollata, nel lontano maggio del 1873; una città che lo accolse mettendosi in mostra, stimolando il suo intelletto e la sua immaginazione di scrittore. Ed è proprio in quel "vagare irresponsabilmente" il segreto dei suoi reportage, raccolti da Bompiani nel libro In viaggio (traduzione di Maurizio Bartocci), ventuno imperdibili riflessioni che conservano intatta non soltanto la bellezza letteraria ma anche una loro coerenza nel vortice frettoloso del nostro vivere contemporaneo. Perché viaggiando dagli Stati Uniti all'Europa, tra Saratoga e Newport, Londra e Parigi, con una abbondante parentesi italiana (accanto a Roma, un lungo itinerario da Venezia a Pisa, da Milano a Ravenna), il giovane James riuscì a trasmettere la sua capacità di lasciarsi trasportare dal viaggio, accogliendo nelle sue peregrinazioni anche l'inaspettato. Colto, intelligente e appassionato, James all'epoca di questi viaggi non aveva ancora scritto i libri che poi lo resero famoso, come Giro di vite, L'americano e Ritratto di signora: ma nei reportage, con i quali si manteneva (anche se non ne aveva bisogno perché ricco di famiglia), già emergono le sue doti letterarie, in cui lo stile brillante e godibile si rivela accanto a una non comune capacità di osservazione. Sembra infatti un pittore mentre descrive tutti i luoghi che incontra sul suo cammino, annotando ogni minimo dettaglio, registrando i comportamenti della gente, i modi di vivere, le atmosfere di una galleria d'arte o di uno spettacolo teatrale, così come le caratteristiche del paesaggio e la bellezza dei monumenti. E il lettore, tra le città descritte da James, può facilmente riportare alla memoria quelle già visitate o invece dare spazio all'immaginazione prefigurando nella propria mente quelle ancora sconosciute. In ogni caso l'incontro con questi reportage di viaggio rappresenta un'esperienza che travalica la semplice lettura: è un'immersione nel piacere della scoperta, che richiede non solo la giusta predisposizione d'animo ma anche il tempo sufficiente ad assaporare ogni parola. Il lettore si troverà guidato con cura e attenzione da uno scrittore erudito che sembra un Virgilio del XIX secolo, capace quando serve anche di dare giudizi sferzanti su ciò che vede. Chiunque vorrà essere un suo compagno di viaggio, in questa passeggiata letteraria tra Europa e Stati Uniti, sarà investito dalle sue colte impressioni date con garbo, intelligenza e generosità: innegabile il fascino coinvolgente di queste pennellate visive ed emotive tradotte in parole, in un appassionante quanto leggero racconto che si nutre di bellezza, cultura, fantasia e un pizzico di sarcasmo.
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