EMANUELE PAPI, PIETRE DELLO SCANDALO.
11 AVVENTURE DELL'ARCHEOLOGIA (Editori Laterza, pp.166, 16 Euro). La distruzione criminale a opera dell'Isis di parti importanti del sito archeologico di Palmira, patrimonio dell'Umanità, ha sollevato solo pochi mesi fa un'indignazione generale portando alla ribalta il tema della conservazione dei beni culturali come salvaguardia della nostra memoria storica e artistica. Altro che luoghi polverosi e perennemente immobili: sebbene le vestigia tramandateci dalla Storia sembrino all'apparenza senza vita, in realtà hanno tanto di cui parlarci ancora oggi, e nascondono vicende appassionanti. Basta solo ricostruirne il contesto e immaginarle come posti in cui un tempo brulicavano attività e persone, che sono stati teatro di battaglie e bombardamenti o al centro di contese. Le statue giunte fino a noi sono state ammirate e perfino amate fisicamente, e quelli che adesso sono ruderi, un tempo furono monumenti importanti, emblemi materiali di glorie e di fortune, che poi magari a un certo punto il destino ha trascinato nel fango e coperto di vergogna. Sono queste le premesse delle 11 'avventure' narrate da Emanuele Papi nel suo libro Pietre dello scandalo (Editori Laterza), che apre al lettore le porte di una storia millenaria, stratificata secolo dopo secolo. Il volume compie un viaggio appassionante nel Mediterraneo, toccando la Libia e l'Italia, la Siria e la Grecia: c'è il Foro Romano trasformato dalle imprese archeologiche di Giacomo Boni; ci sono figure come Poppea e Messalina trasformate in personaggi sexy e popolari da cinema, letteratura e fumetti; c'è Pompei, ridotta dai bombardamenti alleati a una 'Guernica archeologica'. E poi le infatuazioni (con amori non solo platonici) per le sculture classiche nell'800, le vicende di Persepolis o quelle della Grecia, resa terra di conquista attraverso l'archeologia. Direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene, Papi presenta un libro colto e appassionante, che offre l'opportunità non solo di accrescere la propria conoscenza, ma anche di cambiare la prospettiva da cui abitualmente guardiamo le 'cose' del passato.
In queste pagine ricche di aneddoti, fatti storici e personaggi, l'autore accorcia la distanza tra il nostro quotidiano e quelle rovine che spesso ci sembrano "astronavi atterrate in mezzo a noi". In questo modo, concede a loro la possibilità di raccontare la propria storia e a noi, fortunati, di ascoltarla.
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