Cibi "esotici", viaggi su Marte, il
presente visto dal futuro attraverso un meccanismo comico e
paradossale, tra ironia e poesia. In "Fuga da Via Pigafetta"
Paolo Hendel, protagonista sulla scena insieme a Matilde
Pietrangelo, fa viaggiare lo spettatore in un futuro prossimo,
il 2080, tra prefigurazioni di catastrofi ambientali e
l'invadenza delle macchine. La commedia dell'artista toscano,
per la regia di Gioele Dix, debutta in prima regionale in
Sardegna, per la stagione di Prosa del Cedac: il 12 gennaio al
CineTeatro "Olbia" di Olbia (ore 21), il 13 al teatro San
Bartolomeo di Meana Sardo (ore 21) e il 14 nel padiglione Tamuli
delle ex Caserme Mura di Macomer (ore 21) nell'ambito del
Circuito multidisciplinare dello spettacolo in Sardegna.
Scritto da Paolo Hendel, Gioele Dix e Marco Vicari, con scene
e costumi di Francesca Pedrotti e musiche originali di Ranieri
Sessa, lo spettacolo racconta la quotidianità di un uomo in una
civiltà ipertecnologica. "Un'epoca in cui anche entrare in casa
diventa una odissea perché serve una password che il computer
cambia ogni settimana - ironizza Hendel a colloquio con l'ANSA -
e anche la porta del bagno ha una sua chiave di accesso". E poi
dice la sua anche sulla cosiddetta invasione dei migranti. "Fra
60 anni - ipotizza il comico toscano - per scongiurare la
scomparsa delle genti autoctone sarà necessario attirare con
degli annunci su internet giovani da tutto il mondo disposti a
diventare italiani, 'astenersi perdigiorno e terroristi'". La
pièce affronta alcune questioni cruciali come le fake news,
l'inquinamento, la fuga dei cervelli, attraverso un piccolo
scarto temporale che permette di proiettarsi in avanti e
immaginare una realtà dove la terra non è più adatta alla vita a
causa dei cambiamenti climatici. "Si inizia con la
colonizzazione del pianeta Marte - racconta Hendel - poi un via
vai in giro per l'universo a far danni per esportare la
specialità dell'uomo, l'effetto serra".
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