Nel buio della grande sala lo schiocco delle dita a ritmare le prime note dell'orchestra. Da qui in poi un tripudio di energia, colori, emozioni su una partitura che fonde grande tradizione europea, ritmi latini e jazz in un capolavoro della musica americana. Si respira l'aria di Broadway nel West Side Story diretto da Antonio Pappano che il 12 ottobre ha aperto tra grandi applausi la Stagione Sinfonica di Santa Cecilia. La scelta del musical di Leonard Bernstein è un omaggio al celebre compositore, di cui quest'anno si celebra il centenario della nascita, e al suo lungo rapporto con l'Accademia Nazionale, di cui è stato presidente onorario dal 1983 al 1990. Ma è stata anche l'occasione per una inaugurazione fuori dagli schemi. Vestiti sgargianti e gonne vaporose per le coriste, il coro maschile diviso tra i Jets in camicia bianca e jeans e gli Sharks con camicie vistose e pantaloni. Anche gli orchestrali hanno lasciato da parte il rigoroso nero per abiti allegri, calze colorate e camicie aperte.
Lo stesso Pappano, nella seconda parte dello spettacolo, ha diretto l'intero brano "Gee, Officer Krupke" con in testa il cappello da poliziotto. Un mix di trovate che ha contribuito a ricreare il clima della New York anni Cinquanta in cui si fronteggiano in uno scontro razziale le due bande giovanili di immigrati bianchi e portoricani, una vicenda ispirata alla storia di Giulietta e Romeo con l'amore contrastato tra Maria e Toni, che diventa tragedia con la morte del giovane. Nadine Sierra e Alex Shrader hanno dato vita ai due protagonisti strappando applausi ovviamente nei brani più conosciuti, "Maria", nella scena intensa del matrimonio "One hand, one heart", "Tonight", "Somewhere" (cantato anche da Aigul Akhmetshina). Trascinanti le versioni di insieme "Mambo" e "America".
Pappano ha guidato orchestra e coro nel mondo musicale multiforme creato da Bernstein che per il compositore si rivelò quasi una condanna nel vedersi consegnato alla storia per una commedia musicale invece che per le sinfonie e le altre sue opere "serie" per le quali si sarebbe aspettato maggiore considerazione. West Side Story resta comunque un capitolo imprescindibile della musica moderna, il lavoro che per molti rappresenta la prima vera opera autenticamente americana proprio per la capacità del suo autore di fondere gli elementi musicali autoctoni - il jazz su tutti - e l'eredità dei giganti della musica occidentale. La versione in forma di concerto autorizzata dalla Fondazione Bernstein per Santa Cecilia e solo per altre cinque orchestre al mondo ha dovuto fare i conti con l'esclusione dell'elemento coreografico che nel musical costituisce un elemento fondamentale. Cosi come Pappano aveva promesso, la lacuna è stata colmata grazie ai movimenti sulla scena dei cantanti e alla loro interpretazione dei momenti più emozionanti. L'antefatto e lo svolgimento delle scene mancanti è stato "raccontato" dai testi sugli schermi che hanno fatto scorrere anche la traduzione italiana dei dialoghi e dei brani.