ROMA - Il Rock in Roma e il Roma Summer Fest uniscono le forze e decidono di fare sistema. Dalla prossima estate i due festival più importanti della capitale, pur mantenendo la loro autonomia, hanno deciso di lavorare in sinergia e collaborare alla nascita del "Rock in Roma Summer Fest - Una città che suona". Una manifestazione che si svilupperà in almeno 5 location uniche, già utilizzate dai due festival: Auditorium Parco della Musica, Casa del Jazz, Ippodromo delle Capannelle, Teatro Romano di Ostia Antica, Circo Massimo, da sempre destinato ai grandi eventi rock. Altri se ne aggiungeranno, come il Giardino degli Aranci all'Aventino.
Un festival, coprodotto da Fondazione Musica per Roma e The Base che realizzano rispettivamente il Roma Summer Fest in Cavea e il Rock in Roma di casa a Capannelle, che vuole fare della città eterna la capitale del rock e farla diventare punto di riferimento in tutta Europa, attraendo sempre più spettatori stranieri. Rock in Roma e Roma Summer Fest (che quest'anno hanno fatto le prove generali della collaborazione portando gli Hollywood Vampires di Alice Cooper e Johnny Depp nel cartellone del Rock in Roma sul palco della Cavea) portano in dote al nuovo progetto - che, sottolineano, è aperto a tutti quelli che vorranno farne parte - gli oltre 300 mila spettatori in un centinaio di concerti spalmati in circa due mesi, registrati solo per l'estate 2018.
"La Fondazione Musica per Roma - dice l'ad Josè Dosal - vuole esser orgogliosamente capofila di progetti lungimiranti come questo che si aprono a collaborazioni con altre istituzioni culturali, che ampliano le possibilità, in qualità e quantità, di fruire musica sul territorio raggiungendo pubblici diversi, e che contribuiscono a migliorare l'immagine di Roma, rendendola capitale mondiale del rock. Una città che suona, e che suona musica bellissima". Le linee guida che hanno portato alla formulazione del progetto sono semplici, racconta Sergio Giuliani di The Base: "l'individuazione di luoghi particolari che solo Roma può offrire e un festival dal respiro più internazionale". "Le basi per farlo diventare il festival più bello del mondo, con un'offerta che non ha eguali in Europa, ci sono", gli fa eco il collega Maxmiliano Bucci.
Di nomi, a stagione 2018 in corso, ancora non si parla, "ma le idee, anche molto accattivanti, ci sono", aggiunge Bucci. Allo studio anche l'ipotesi di un abbonamento. "Abbiamo scommesso sulla capacità degli operatori pubblici e privati romani di far crescere sempre più l'offerta di grandi eventi musicali nel periodo estivo - dichiara il vicesindaco Luca Bergamo -. Rock in Roma Summer Fest è un ottimo segnale di crescita per la Capitale, un modo per ragionare sulla città e non su noi stessi". Il vicesindaco, sollecitato anche sulle criticità del trasporto pubblico, ha assicurato che il Comune cercherà di fare la sua parte, "ma mancano le risorse e un singolo festival non risolve i problemi della città. Ci vogliono anni di lavoro serio e rigoroso".