Sarebbe facile avere come idolo
calcistico Cristiano Ronaldo e Messi, o, tornando indietro nel
tempo, Maradona e Platini. O, da tifoso laziale, mostri sacri
come Bruno Giordano e Alessandro Nesta. Ma a volte è molto
meglio farsi trasportare dai sentimenti e scegliere col cuore: è
quello che ha fatto Fabrizio Sapia che, ammette
nell'introduzione, è riuscito a scrivere a quattro mani la
biografia "del mio idolo sportivo".
Angelo Adamo Gregucci, di professione stopper, ha vissuto
sulla sua pelle il passaggio dal calcio fatto di marcature a
uomo a quello della zona, la stessa che ha iniziato a insegnare
diventando allenatore a fine carriera, ora nel team della
nazionale. Il racconto della vita di Gregucci è quella di un
calciatore nato negli anni '60, cresciuto sui campetti
improvvisati in cemento sotto casa a San Giorgio Jonico e
diventato protagonista del settennato che portò la Lazio da un
campionato di serie B con nove punti di penalizzazione al
ritorno in Europa dopo sedici anni di assenza. E' un racconto
intenso, una lunga storia d'amore, destinata agli innamorati del
calcio fatto di sentimenti.
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