Sui big data "la concorrenza non è
portata di un clic" ed anzi le grandi piattaforme digitali sono
protagoniste della "manifestazione più totalizzante, inedita e
pericolosa del monopolio che la civiltà occidentale abbia mai
conosciuto". Non hanno dubbi Stefano Mannoni e Guido Stazi,
autori del libro"Is competition a click away? Sfida al monopolio
nell'era digitale"(Editoriale Scientifica pagg.105 euro 10) che
partono da quella frase pronunciata dal numero uno di Google di
fronte al Senato Usa, sottocomitato per l'antitrust nel 2011, e
poi diventata un mantra del settore, per smontare la teoria del
mercato 'libera tutti'. Servono regole subito, dicono gli
autori, entrambi esperti del settore (Mannoni docente
universitario ed ex commissario dell'Autorità delle
Comunicazioni, Stazi con una lunga esperienza in Antitrust,
Consob e Agcom), per tutelare la concorrenza di fronte alla
"quarta rivoluzione industriale" di cui ripercorrono la storia
ed evidenziano i nodi maggiori in un volume dai toni di un
phamplet. Dal capitolo in cui si sfatano il 'mito del garage' e
il 'mito della gratuità': "un mito ingannatore,
una promessa non mantenuta e un miraggio. I consumatori pagano,
sicuro che pagano, sotto forma di attenzione e dati, la nuova
moneta circolante nell'economia digitale", a quello sul
pluralismo e populismo."Internet è un mezzo che agisce
sull'emotività più che sulla razionalità deliberativa. Chi
naviga cerca l'asseverazione dei suoi giudizi a priori (o
appunto pregiudizi), piuttosto che schiudersi alla messa in
discussione della propria visione in dialettica con altri punti
di vista. La politica si trasforma in uno sport nel quale le
tifoserie si contrappongono senza la mediazione di quello spazio
di confronto e di mediazione che è, o piuttosto era, la sfera
pubblica". Per rimediare, concludono gli autori, servono
"scelte coraggiose e innovative, abbandonando uno stanco
conformismo intellettuale e recuperando lo spirito originario
dell'antitrust che, tutelando pluralità, libero accesso e
integrità dei mercati garantisce la concorrenza e la democrazia,
reale e digitale".
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