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Spielberg, la privacy è bastione di libertà

In sala in 500 copie Ready Player One, 'favola di ammonimento'

"Tutti desiderano la privacy, ultimo bastione sacro della libertà", dice Steven Spielberg a Roma, parlando del suo ultimo film 'Ready Player One', in sala il 28 marzo in 500 copie distribuite dalla Warner Bros. E ancora il padre di E.T.: "Questo film è intrattenimento, ma anche una favola di ammonimento per quello che potrebbe accadere".

Basato sull'omonimo bestseller di Ernest Cline con citazioni di cinema e videogiochi, 'Ready Player One', mentre racconta il futuro, scatta una fotografia del presente già viziato dalla compulsiva dipendenza da cellulari, social e web. Una favola, spiega ancora Spielberg, che "potrebbe essere politicizzata. C'è ormai una grande fuga dai problemi che vanno invece affrontati. Ho sette Sette figli e quatto nipoti che ho visto crescere con gli smartphone e che quando si incontrano invece di guardarsi in faccia si contattano con i messaggi. In questo Cline è stato preveggente".

Siamo nel 2045 e gli uomini, ormai per la maggior parte impoveriti da quello che è accaduto, hanno perso quasi tutto. Molti vivono in baracche e hanno una sola consolazione: il mondo parallelo e virtuale di Oasis in cui si può essere quello che si vuole. Artefice di questa realtà digitale, l'eccentrico stagionato 'nerd' James Halliday (Mark Rylance), uno Steve Jobs dei videogiochi. Alla sua morte per sua volontà l'immensa fortuna della sua industria andrà in dote a colui che per primo troverà un Easter Egg (ovvero un contenuto nascosto) nel software di Oasis. Ma uno sconosciuto giovane 'antieroe', Wade Watts (Tye Sheridan) sembra aver trovato la chiave per fare sua la ricchissima azienda di hardware che qualcuno invece vorrebbe contaminare con la pubblicità.

Spielberg, che ammette di usare poco i social, ma di leggere comunque tre giornali al mattino, confessa: "Preferisco la carta stampata, i giornali. Ho una certa diffidenza verso la realtà virtuale. Anche se credo che queste due realtà, anche per quanto riguarda le notizie, possano alla fine convivere". Da parte del più volte premio Oscar pieno appoggio ai movimenti di #Metoo e Time's Up: "Io e mia moglie da sempre li supportiamo economicamente. Time's Up è importante, perché fornisce assistenza legale a quelle donne che si trovano in brutte situazioni e non possono permettersi un avvocato". Il regista conferma poi di aver messo in pausa il film da girare in Italia, 'The Kidnapping of Edgardo Mortara', tratto dal romanzo inchiesta 'Prigioniero del Papa re', scritto da David Kertzer nel 1997: "Dovrebbe essere girato a Roma, per ora ho trovato il padre Mark che sarà interpretato da Mark Rylance, ma manca ancora il bambino tra i sei e i sette anni, cosa che sta risultando difficile da trovare".

Infine confessa Spielberg - che ha confermato a Variety che ad aprile 2019 metterà mano a Indiana Jones 5 -, per quanto riguarda il suo rapporto con la tecnologia: "Sono stato un nerd ante litteram e ora un po' tutti lo vogliono essere. Vi dico una cosa, sono della generazione b.t. (ovvero before television). A casa avevamo solo la radio e noi la guardavamo, ascoltandola, proprio come se fosse una vera televisione. Così sono cresciuto".

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