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di Agnese Malatesta
ANSA MagazineaMag #118
In corso il restauro dei due manoscritti in un Istituto a Roma

Nuova vita per il Codice Da Vinci

In corso il restauro dei due manoscritti in un Istituto a Roma: quello dello scienziato italiano, sul volo degli uccelli, e un libro sacro sottratto all’Isis in una chiesa siriaco-cattolica in Kurdistan

Un luogo dove i libri antichi e preziosi riprendono vita. Un luogo di cura e di prevenzione per manoscritti e pubblicazioni storiche. E’ l’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (Icrcpal), che ha sede a Roma, che quest’anno compie ottant’anni di vita.
I ricercatori dell’Istituto si prendono cura di opere d’arte fra ricerche chimiche e biologiche; fra i tanti materiali costruiti negli anni e fra i restauri. Al momento, fra opere le più prestigiose, sono alla loro attenzione due manoscritti: il ‘Codice sul volo degli uccelli’ di Leonardo da Vinci e un libro sacro della chiesa siriaca-cattolica del XV-XVI secolo sottratto alla violenza distruttiva dell’Isis nel Kurdistan iracheno.
L’esperienza dell’Icrcpal, istituto del Ministero dei Beni Culturali, è unica in Italia e in Europa. E’ punto di riferimento internazionale degli esperti del settore per l’alta specializzazione raggiunta. Lavora con istituti di ricerca nazionali ed all’estero.
E’ sede di un corso di Laurea Magistrale in Restauratore di beni culturali. Nel Museo dell’Istituto, anch’esso ottantenne, è possibile toccare i materiali al centro dell’attività dei ricercatori, papiro, carta, pergamena, cuoio, legno. E la Biblioteca – aperta solo per gli addetti ai lavori – conta migliaia di volumi e documenti.

Libro sacro nascosto alla violenza dell’Isis, ora è curato a Roma

Libro sacro nascosto alla violenza dell’Isis, ora e ‘curato’ a Roma

Nascosto e murato in uno scantinato dai sacerdoti per essere salvato dalla violenza dell’Isis. Lì – nella Chiesa siriaca-cattolica Vergine Maria a Qaraqosh, nel Kurdistan iracheno - è stato trovato un manoscritto sacro, insieme ad un’altra trentina di pubblicazioni. Ora il libro è a Roma per essere restaurato.
L’importante scoperta è avvenuta per caso lo scorso anno e il libro è stato consegnato dall’Arcivescovo di Mosul, monsignor Yohanna Butros Mouchè, ai volontari di Focsiv-Volontari nel mondo che l’hanno portato in Italia nell’ambito di un progetto realizzato in collaborazione con ‘Verderame progetto cultura’ e il Ministero dei beni culturali. Focsiv è nel paese da alcuni anni per attività volte appunto al recupero e alla tutela del patrimonio culturale. Qaraqosh, famosa per le sue chiese antiche, ha subito una completa distruzione e le chiese stesse sono state le vittime privilegiate della furia dell’Isis; molte le case dei sacerdoti bruciate, così come sono stati dati alle fiamme centinaia di libri e manoscritti sacri.
Attualmente il libro salvato si trova all’Istituto Centrale per il Restauro e della Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (Icrcpal), a Roma, sottoposto alle cure degli specialisti che stanno esaminando ed analizzando il suo Dna, le caratteristiche della carta, i pigmenti, i fili con cui è stato cucito. Tutte indagini scientifiche tali da permettere un recupero il più possibile rispettoso della sua autenticità.
Si ipotizza che il manoscritto cartaceo sia del XV-XVI secolo. Contiene preghiere per il rituale delle festività pasquali. E’ scritto in aramaico con un carattere siriaco in rosso e nero. E’ costituto di 116 pagine, arricchito con alcuni disegni di simboli religiosi. Ha una legatura in cuoio con copertina in legno.
I ricercatori dell’Icrcpal stanno studiando anche i possibili innesti di materiali compatibili delle parti mancanti. Il libro è giunto a loro in condizioni critiche: molte le macchie di umidità e di sporco che lo compromettevano; presenti al suo interno anche numerosi insetti. Non si conosce il nome dell’autore e, secondo gli esperti, nel corso dei secoli è già stato sottoposto a restauri con inserimento di pagine che sostituivano forse le originali andate perdute o usurate con il tempo.
Una volta restaurato – la fine dei lavori è prevista entro l’anno - il manoscritto tornerà in possesso dell’Arcivescovo di Mosul. Ritornerà nel suo paese in una scatola dove verrà conservato.


Il manoscritto centenario ritrovato in uno scantinato

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Il 'Codice sul volo degli uccelli' di Leonardo da Vinci, c’e' anche lista della spesa


Il restauro per i 500 anni dalla morte di Leonardo

Il restauro per i 500 anni dalla morte di Leonardo

Conservato dalla Biblioteca Reale di Torino dal 1893, il manoscritto di Leonardo è stato oggetto di traversie. Passato di mano in mano di collezionisti fin dalla morte dell’artista avvenuta nel 1519. Nel XVIII secolo il ‘Codice’ approdò alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, da dove fu trasferito, per ordine di Napoleone, all’Institut de France di Parigi. Per essere poi acquistato e donato ai Savoia e quindi approdare a Torino. In corso la diagnosi e le terapie dei ricercatori dell’opera di Leonardo per il restauro entro il 2019, in occasione dei 500 anni della morte dell’artista.


Il Codice nel volo

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L’ospedale del libro ha 80 anni, servizio fra cure e prevenzione

L'istituto per il restauro del libro

L’Istituto per il restauro del libro compie quest’anno 80 anni. E’ nato, col nome di Istituto di patologia del libro, nel 1938 per iniziativa del bibliotecario Alfonso Gallo che lo diresse fino alla sua morte, avvenuta nel 1952. Lo scopo iniziale dell’Istituto, che ha sede a Roma, zona Viminale, era di unire lo studio del libro da un punto di visto storico e delle sue componenti materiali con le discipline scientifiche.
Il principale interesse dell’Istituto - oggi chiamato Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (Icrcpal), diretto da Maria Letizia Sebastiani – è la ricerca, la conservazione e il restauro dei materiali librari conservati nelle biblioteche italiane, e non solo. Gli utenti dell’istituto sono enti pubblici. Fa parte degli Istituti centrali del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Si tratta, per il patrimonio di conoscenze e competenze, del primo ed unico istituto di questo tipo in Italia e in Europa, punto di riferimento internazionale e un modello istituzionale cui ispirarsi.
Per oltre mezzo secolo all'Istituto si sono svolte ricerche relative alla ricostruzione della storia tecnologica del libro. Un’attività ripresa e sviluppata a partire dagli anni ’80 all’interno di una disciplina - l'archeologia del libro - che ha come obiettivo la ricostruzione della cultura materiale nella manifattura del libro antico.
I laboratori dell’Icrcpal si occupano della conservazione preventiva e dell'intervento di restauro vero e proprio. L'attività di ricerca è svolta in stretta collaborazione con le principali istituzioni nazionali e internazionali che operano nel settore: dal Consiglio nazionale delle ricerche alle Università, alle organizzazioni internazionali impegnate nel campo della conoscenza e della conservazione del libro antico e moderno. www.icpal.beniculturali.it


Diventare 'restauratore', una laurea per amanti dei libri

Una lezione al corso di restauro

Una laurea in Restauratore di beni culturali. E’ il titolo di studio che si può conseguire presso l’Icrcpal che ha al suo interno una Scuola di alta formazione. Al corso, postdiploma, si accede per concorso pubblico e ha una durata di cinque anni (300 crediti formativi). Al termine del corso si consegue un diploma equiparato alla Laurea Magistrale.
Il percorso formativo all’Icrcpal è a carattere interdisciplinare. Si concentra, in particolare, sulla pratica del restauro, sulle discipline del libro e del documento e sulle scienze dei materiali e dell’ambiente.
Nel corrente anno accademico, 2017-2018, sono cinque gli allievi ammessi alla frequenza del primo anno di corso.


Biblioteca all’Icrcpal, un patrimonio di 15 mila libri

La biblioteca dell’Icrcpal

La biblioteca dell’Icrcpal dispone di oltre 15 mila volumi e di 400 pubblicazioni periodiche, di cui 170 correnti. Il suo catalogo è consultabile online.
Le opere spaziano dalla bibliologia, alla biblioteconomia, all’archivistica, alla storia del libro e delle biblioteche, fino alla biologia, chimica e fisica applicata alla conservazione e al restauro del patrimonio archivistico e librario.
La raccolta libraria è nata con l’Istituto, nel 1938, allo scopo di fornire il supporto documentario alle attività di didattiche e di ricerca. La biblioteca è aperta al personale tecnico-scientifico dell’Istituto e agli operatori del settore, ai ricercatori nel campo delle discipline del libro.


Come si degrada un libro, testimonianze al Museo

Il Museo dell’Icrcpal

Il Museo dell’Icrcpal nasce con l’istituto. Dal 1938 è luogo di raccolta di reperti che illustrano la manifattura del libro e il suo degrado.
All’interno, c’è uno spazio ad hoc, un laboratorio dove è possibile toccare con mano i materiali utilizzati per il restauro e conoscere, attraverso documentari, recenti e meno recenti, l’evolversi della storia istituzionale e gli interventi più impegnativi che hanno coinvolto i ricercatori dell’Istituto. Nel corso degli anni, il Museo ha predisposto nuovi allestimenti in grado di rispondere alle esigenze didattiche ed informative di ogni fascia di età.
Papiro, carta, pergamena, legno, cuoio e metalli sono alcuni dei materiali di cui sono costituiti i documenti più antichi e le loro legature. Sia i libri sia i documenti si deteriorano con il tempo. Il naturale invecchiamento, spontaneo e irreversibile, è accelerato da diversi fattori come la conservazione in luoghi non idonei, guerre, alluvioni, incendi, usi scorretti, restauri impropri.
Il percorso museale si articola in tre sezioni dedicate: a materiali e tecniche di manifattura dei documenti antichi; ai danni e ai molteplici fattori che li causano; alla prevenzione e al restauro.
Il Museo al momento è in fase di riallestimento e non è accessibile. La riapertura è prevista nei prossimi mesi.


Le esperienze oltre confine, dalla tutela del corano alle 'Biblioteche del deserto'

La raccolta di libri antichi in Mauritania

Un’attività che supera i confini nazionali quella dell’Icrcpal. In ottant’anni, le esperienze all’estero hanno caratterizzato il suo lavoro. Da segnalare che l’Istituto, fra l’altro, fa parte del gruppo di lavoro per la conservazione dei rotoli del Mar Morto ed è stato individuato come responsabile del progetto di recupero dei frammenti membranacei di Corano, risalenti al VII e VIII secolo, fortunosamente venuti alla luce nella Grande Moschea di San';a in Yemen.
L’Istituto partecipa poi al progetto “Biblioteche del deserto” per la salvaguardia del vasto patrimonio di manoscritti arabi (oltre 30.000) localizzati in Mauritania e in buona parte nelle cosiddette villes anciennes di Ouadane, Chinguetti, Tichitt e Oualata, città che figurano nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Questo eccezionale patrimonio è legato all’importanza storica dei quattro insediamenti, un tempo eminenti centri di cultura lungo le piste carovaniere sub-sahariana.
Ha rapporti di collaborazione da anni anche con il Giappone, che si sono confermati negli ultimi tempi, per lo studio fra l’altro della carta orientale. Fra gli altri paesi coi quali l’Icrcpal partecipa, molto spesso in progetti di tipo formativo, anche la Cina, l’Argentina, l’Egitto, la Germania.