(ANSA) - NORCIA (PERUGIA), 16 GEN - Percorre 20 chilometri a piedi tra andata e ritorno anche tre volte a settimana e la notte scorsa l'ha passata in tenda malgrado la neve e il freddo per "per non lasciare" quella che definisce "la mia Castelluccio, che mi accolse giovanissimo non appena giunsi in Italia dalla Macedonia": è quello che fa Azizi Ramadan, 41 anni, gli ultimi sei trascorsi a gestire il ristorante Sibilla, che si trovava al piano basso dell'omonimo e storico hotel demolito qualche mese fa dopo che il terremoto l'aveva praticamente distrutto. "Castelluccio è la mia terra e qui voglio tornare a vivere - ha raccontato all'ANSA -, purtroppo occorrerà ancora attendere tanti mesi. Mi hanno assegnato una casetta Sae, ma i lavori non sono cominciati". Azizi, per non staccarsi dal borgo, tutte le settimane, nonostante le strade impraticabili, trascorre ora sulla piazza del paese. "Dopo il terremoto sono stato costretto ad andare a vivere a Belforte del Chienti, nelle Marche - spiega - e da qui, in macchina, raggiungo l'Hotel Fiorita che si trova sopra la località di Gualdo, per poi proseguire a piedi fino ad arrivare a Castelluccio". Ieri si è presentato con tanto di tenda e sacco a pelo. "Mi sono fatto registrare dai militari che sorvegliano il paese - racconta - e ho montato la tenda proprio sopra i garage dell'hotel demolito, così sono stato vicino alle mie cose che ho lasciato dopo il sisma". Durante la notte è caduta della neve, "giusto quattro dita e verso le 5 del mattino faceva un po' freddo". E se lo dice Azizi doveva fare freddo sul serio. "Da quando sono arrivato a Castelluccio nel 1991 - dice - non mi sono mai messo il maglione, sia in estate sia in inverno. Indosso sempre le maniche corte, anche con -20 gradi e non mi sono mai ammalato". Già stamani ha ripreso la strada che lo riporterà a Belforte. "Ma dovrò salire di nuovo a Norcia - spiega - per firmare dei documenti in Comune e spero che siano per la casetta. E' l'ora che a Castelluccio si inizi a ricostruire o, quanto meno, ci permettano di tornare a vivere dignitosamente". (ANSA).