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Ad Ancona premiati 'salvatori dell'arte'

Carabinieri Tpc e storico Soprintendenza,recuperati 13 mila beni

(ANSA) - ANCONA, 21 MAR - Premi per i 'salvatori dell'arte' minacciata dal terremoto: i carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale delle Marche (che ha competenza anche sull'Abruzzo) e lo storico dell'arte dell'arte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche Pierluigi Moriconi. Ad assegnarli, durante una cerimonia a bordo della nave Ellenic Spirit della Anek Lines nel porto di Ancona, le associazioni "Le cento città", che anni fa lanciò con un esposto la battaglia per il ritorno dell'Atleta di Lisippo in Italia, e l'Istituto Ellenico della Diplomazia Culturale. A seguito del terremoto, hanno ricordato il comandante del Nucleo Tpc Carmelo Grasso e Moriconi, "sono stati recuperati 13 mila beni culturali e 4.000 metri lineari di beni archivistici e librari nelle Marche, regione che da sola ha riportato danni equivalenti a quelle delle altre tre regioni coinvolte dal sisma messe insieme: Lazio, Umbria, Abruzzo". Ma al di là dei numeri, il racconto degli interventi effettuati da squadre di cui facevano parte anche vigili del fuoco, esercito, volontari di protezione civile, tecnici delle Soprintendenze e del Mibac, "e anche qualche sindaco", è soprattutto un racconto di emozioni condivise. "Il Cristo mutilato", "La Madonna che chiedeva aiuto" e "La Madonna della Cona" i titoli di tre 'capitoli' narrati dal ten. col. Grasso con immagini e slide che hanno documentato il salvataggio di opere, alcune di grande valore, altre legate soprattutto alla devozione popolare. Il "Cristo mutilato", prelevato dalla chiesa di San Rocco a Pretare di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), si è rivelato una scultura attribuibile a Giovanni Teutonico, scultore tedesco attivo nella zona tra '400 e '500. Il lavoro dei restauratori ha permesso di ricomporre gli oltre 300 frammenti della Madonna delle Rose, rinvenuta a Ussita (Macerata): "e pensare che alcuni dicevano 'quella roba si trova a Porta Portese, lasciate perdere'", mentre gli storici dell'arte marchigiani insistevano per il recupero di un manufatto "comunque importante per la gente del posto" e che, poi si è capito, "era del '500". Infine il santuario in rovina della Madonna della Cona a Castelsantangelo sul Nera, dove è stata recuperata un'altra madonna amata dalla gente del posto. Nelle parole di Moriconi e dei carabinieri (tutti hanno avuto modo di raccontare la propria esperienza) anche episodi buffi: come l' "assalto" degli abitanti di Montalto di Cessapalombo (Macerata) per timore che venisse portato via il crocifisso ligneo, decapitato, dalla chiesa di San Benedetto. "Sembrava 'Il quarto stato' di Pelizza da Volpedo - ha raccontato il vice comandante Marcello Sergi -. Non credevano che fossimo carabinieri, abbiamo dovuto mostrare il tesserino. E poi ce lo hanno lasciato recuperare solo dopo il nulla del comandante dei carabinieri di San Severino Marche". Le opere sono state raccolte in un deposito allestito alla Mole Vanvitelliana di Ancona, "un pronto soccorso" ha detto l'assessore alla Cultura Paolo Marasca. Ora la speranza è che le opere, dopo il restauro, tornino "a casa", nei luoghi di provenienza. Significativo, secondo la presidente di Cento Città Mara Silvestrini, il fatto che la consegna dei premi sia avvenuta nel segno della cultura ad Ancona, sul mare Adriatico "che da secoli unisce i vari Paesi sulle sue sponde, come Italia e Grecia". Tra le opere recuperate anche alcune preziose icone, ha ricordato il presidente dell'Istituto Ellenico della Diplomazia Culturale Haris Koudounas: "la cultura è l'unico bene che si moltiplica quando viene diviso".(ANSA).
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