(di Gianluigi Basilietti) (ANSA) - NORCIA (PERUGIA), 16 MAR - "Resto". Il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, ha impiegato meno di 48 ore per decidere di rimanere alla guida del Comune, allontanando così l'ipotesi dimissioni paventata all'indomani dell'avviso di garanzia ricevuto a seguito del sequestro preventivo del centro polivalente progettato dall'architetto Stefano Boeri, anche lui indagato dai pubblici ministeri di Spoleto per abuso edilizio. Ma prima di dire "sì, vado avanti", Alemanno ha voluto avere rassicurazioni. "Dopo l'incontro con i massimi livelli istituzionali dello Stato, il confronto con la mia maggioranza in consiglio comunale, ma soprattutto per l'incoraggiamento, l'affetto sincero e la stima di tantissimi miei concittadini - ha spiegato all'ANSA - mi sono convinto che, nonostante le amarezze, il mio impegno deve continuare con ancor più determinazione e al tempo stesso con la massima fiducia nell'operato della magistratura che sono sicuro avrà modo di comprendere la bontà della nostra linea di condotta". Il sindaco si aggrappa in particolare a quanto scritto dal dipartimento della Protezione civile nazionale che, intervenendo sul caso, ha messo nero su bianco che "il pala Boeri è stato eseguito rispettando le norme evidenziate nelle varie ordinanze post sisma 2016". Che sono poi quelle che hanno delineato gli interventi nei terremoti dell'Aquila e in Emilia Romagna. "Nessun ha mai eccepito nulla contro la realizzazione dei centri di aggregazione", fa notare Alemanno. Il sindaco quindi resta, ma con la consapevolezza che la strada è tutta in salita. Intanto il 15 maggio dovrà affrontare il processo per il reato analogo riscontrato dalla procura di Spoleto per l'altro centro polivalente, quello di Ancarano. C'è poi da mandare avanti la ricostruzione e chiudere la fase emergenziale, "con il rischio che vada a reiterare il reato con conseguenze ancor più pesanti, dato che Alemanno sarà chiamato a firmare nuove autorizzazioni per costruire, con le stesse tecniche, altre strutture funzionali alla ripresa del sui territorio" dice Antonio Decaro, presidente dell'Anci e sindaco di Bari, parlando alla trasmissione "Radio Anch'io", di Rai Radio1. Nel dibattito radiofonico è intervenuto anche l'ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso che ha voluto sottolineare come oggi "i sindaci vengano lasciati a sé stessi con un'assunzione di responsabilità che va oltre le loro capacità e quelle della loro struttura organizzativa". Bertolaso invoca che venga di nuovo introdotta, come lo era lui, la figura di un commissario che sappia relazionarsi a tutti i livelli e che "prenda decisioni, quando occorre, anche di concerto con la magistratura". Ma il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Eugenio Albamonte ha chiesto di "evitare di drammatizzare la vicenda", ricordando che "non possiamo valutare l'opportunità dei provvedimenti in relazione allo stato di eccezione, i magistrati sono come gli amministratori, vincolati ad analizzarli e interpretarli nella loro confusione e a chiederne l'applicazione anche con interventi giudiziari come in questo caso". (ANSA).