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Shakespeare e il dilemma dell'identità

Shakespeare e il dilemma dell'identità

"La Volpe e il Leone" di Reali, in scena i Rigillo e Zeno

PALERMO, 13 marzo 2019, 16:38

Redazione ANSA

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Mariano Rigillo, con Giuseppe Zeno e Ruben Rigillo, debuttano sabato e domenica al Teatro Pirandello di Agrigento con "La Volpe e il Leone", scritto e diretto da Stefano Reali. I personaggi sono il poeta londinese, John Florio, figlio di Michelangelo, erudito di Messina. Il giovane Florio sarebbe il vero autore delle opere shakespeariane, e a Messina nel 1571, Miguel de Cervantes fu veramente ricoverato in ospedale, dopo la battaglia di Lepanto.
    Da questo dato storico Stefano Reali, autore del testo, immagina un credibile scontro tra i due maggiori poeti del secolo d'oro: Shakespeare, o meglio Florio, che preferisce l'anonimato, sceglie un attore che fa da prestanome; mentre Cervantes rischia, muore povero, dopo essere stato arrestato, arruolato con la forza, imprigionato ad Algeri e poi dimenticato a Messina.
    La questione dell'identità di Shakespeare sembra essere senza soluzione. "Non ci sono prove schiaccianti - osserva Mariano Rigillo - ma una serie infinita d'indizi che hanno sostanza di prova".
   

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