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Mafia: mani clan dietro distributori carburante

Denunciate 43 persone per frode in commercio e fiscale

    I finanzieri del gruppo e del nucleo di polizia economico - finanziaria della guardia di finanza di Palermo hanno arrestato nove persone (per due è stato disposto il carcere per 7 i domiciliari), sequestrato 5 distributori di carburante capoluogo e notificato 13 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, 8 dei quali integrati dall'obbligo di dimora a Palermo, in esecuzione di un'ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Palermo. In carcere sono finiti Danilo Lazzarotto e Rosario Montagna. Quest'ultimo aveva una società accreditata per la verifica delle pompe di benzina. Il padre Francesco era stato arrestato nel 2009 nell'operazione Cerbero accusato di avere eseguito bonifiche di microspie della polizia per conto dell'organizzazione mafiosa. I provvedimenti nascono da una indagine della Procura e hanno permesso alle Fiamme gialle di denunciare 43 persone sospettate di far parte di una organizzazione criminale che faceva trasferimento fraudolento di valori, frode in commercio e frode fiscale. Le indagini hanno consentito di evidenziare l'interesse di "cosa nostra" nel settore dei distributori. Pur non essendo stata formulata alcuna contestazione per reati connessi alla criminalità organizzata, è emerso il ruolo importante ricoperto da persone vicine all'associazione criminale, come Cosimo Vernengo. I finanzieri hanno sequestrato i distributori stradali di carburante che si trovano in Via Roccella 161, in Via Leonardo da Vinci n. 392, in Viale Campania, in Corso Tukory n. 169, in Via Messina Marine, n. 435.
   

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