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Isola non aggancia treno della ripresa

Isola non aggancia treno della ripresa

Pil +0,2% nel biennio, crescono turismo e consumi

CAGLIARI, 13 giugno 2018, 16:49

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una ripresa timida che non ha dato quella scossa utile per fare il salto di qualità, ma soprattutto i gap strutturali che sono rimasti invariati. In sintesi: pur con lievi miglioramenti la Sardegna non è riuscita ad agganciarsi alla spinta del treno nazionale. Lo rileva il report annuale della Banca d'Italia sull'economia dell'Isola, presentato in anteprima alla stampa dal direttore uscente, Luigi Bettoni, già nominato per la sede di Trieste dove prenderà servizio entro l'anno. Al suo posto è già stato indicato Giancarlo Fasano, che arriva da Potenza.

Secondo i dati del rapporto, nel 2017 l'attività economica dell'Isola è cresciuta a tassi moderati, con una spinta in più data dalla ripresa dei consumi, soprattutto in beni durevoli (automobili in primis), degli investimenti da parte delle imprese e dell'export, trainato, come sempre, dai prodotti petroliferi. Le stime di Prometeia indicano, infatti, una crescita del prodotto interno lordo regionale dell'1,1%, mentre nel 2016 - dati Istat - si era registrata una contrazione dello 0,9%: nel biennio, quindi, la crescita è stata dello 0,2%. Il Pil pro capite è pari a poco più di 20 mila euro, mentre il reddito medio dei sardi si attesta sui 15mila euro (18 mila euro la media nazionale).

Sul Pil incidono soprattutto i settori della pubblica amministrazione allargata (30%), i servizi (79,4% di cui il 10% turismo), il commercio (24,7%) e l'industria (5,7%), mentre l'agricoltura resta al 4,9%. E proprio nei servizi - sottolinea Bankitalia - l'attività si è ulteriormente rafforzata, con il turismo che ha trainato l'economia grazie ai maggiori flussi determinati non solo dai trasporti aerei, ma anche dal comparto crocieristico.

Per il resto ha continuato ad aumentare lievemente l'industria (+1,4%) e hanno fatto segnare un ritorno di crescita le costruzioni (+0,7%) ma con una contrazione degli investimenti pubblici dell'1,7%. Nell'industria si è tornati ad investire (+15,7%), bene anche le esportazioni, aumentate del 27,8% grazie soprattutto alle lavorazioni petrolifere, ma anche alla chimica, metallurgia e meccanica. "La Sardegna non ha avuto una brillantezza di ripresa che è stata osservata in altre Regioni - ha spiegato Bettoni - qua e là si registrano tracce di cambiamento e dinamicità, come nel settore dell'Ict o per ciò che riguarda le start up tecnologiche, ma nel mare magnum della economia, il grosso stenta e permangono gap strutturali che non si è riusciti a superare".

STABILE IL MERCATO DEL LAVORO - In Sardegna i tassi di interesse medi sui prestiti a breve termine per le imprese sono rimasti su livelli contenuti, intorno al 6,1%, analoghi a quelli osservati alla fine del 2016, ma di un punto percentuale in più rispetto ai tassi applicati nel resto d'Italia. Lo rileva il rapporto annuale sull'economia dell'Isola redatto da Bankitalia, che ha anche monitorato da vicino l'andamento del mercato del lavoro e preparato un focus sulla spesa pubblica, in particolare su quella sanitaria.

Secondo il report si è osservato un ulteriore miglioramento della qualità dei prestiti di banche e società finanziarie concessi al settore produttivo, mentre il flusso dei crediti deteriorati è diminuito nel complesso di 0,4 punti percentuali, in particolare nei settori delle costruzioni e dei servizi. Il credito per le famiglie ha accelerato del 2,7% (soprattutto beni durevoli) e sono cresciute le erogazioni di nuovi mutui trainate dalle maggiori transazioni nel mercato immobiliare.

Rispetto al mercato del lavoro poche novità: il tasso di occupazione è lievemente aumentato per le fasce più giovani (15-24 anni e 25-34 anni), mentre quello di disoccupazione è diminuito di 0,3 punti percentuali. Si continua a registrare - dice Bankitalia - una diminuzione di capitale umano qualificato e prosegue la migrazione dei "cervelli" verso il centro Nord e l'estero.

La spesa pubblica pro capite nel triennio 2014-2016 al netto degli interessi è diminuita in media del 2%, mentre è aumentata "ulteriormente" la spesa sanitaria: +1,6% all'anno dal 2014 al 2016 sulle prestazioni e +4,5% nel 2016 rispetto al 2015 per i costi della gestione diretta anche se, in questo caso, si registrano risparmi grazie alla recente riforma del servizio nell'Isola (50 mln a fine 2016 su risparmi attesi dal piano pari a 63 mln). Infine sulla programmazione dei fondi comunitari emerge che le risorse impegnate in progetti avviati o in fase di avvio ammontano al 35,8% della dotazione.

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