Banca Popolare di Bari fa pulizia in
bilancio e azzera gli avviamenti della capogruppo oltre ad
aumentare le rettifiche di valore sui crediti nel semestre in
vista della trasformazione in spa. Il gruppo chiude così per
questo, nei primi sei mesi dell'anno, con una perdita di 100,9
milioni di euro. In particolare il semestre vede un aumento
delle rettifiche su crediti che si attestano a 64,9 milioni di
euro (35,2 milioni nel 2017, 59,8 milioni se si considera la
rettifica di 24 milioni per la svalutazione della partecipazione
al Fondo Atlante). La decisione del consiglio di amministrazione
di azzerare gli avviamenti in capo alla Banca Popolare di Bari
pesa per 75,2 milioni.
I dati consolidati evidenziano poi una raccolta totale pari a
14,53 miliardi di euro, con la componente diretta attestata a
10,57 miliardi. L'indiretta si posiziona a 3,96 miliardi. Gli
impieghi netti a clientela (ad esclusione dei rapporti con Cassa
Compensazione e Garanzia e dei titoli di debito), risultano
invece pari a 8,56 miliardi di euro. Il margine di
intermediazione, pari a 195,5 milioni di euro, si caratterizza
per una contribuzione del margine da servizi del 49% (93,3
milioni le commissioni nette, in crescita del 2,4%). I costi
operativi (164,8 milioni) sono in ulteriore riduzione grazie
alla continua attività di razionalizzazione della spesa.
Rimane solida e stabile la posizione di liquidità, con i due
indicatori LCR e NSFR attestati rispettivamente al 122% (in
luglio il valore è salito al 160% grazie al perfezionamento di
un'operazione di cartolarizzazione di mutui residenziali) ed al
126% (limite regolamentare 100%), con un buffer di liquidità
superiore a 1,8 miliardi di euro, in ulteriore crescita a oltre
2 miliardi a luglio sempre per effetto dell'operazione di
cartolarizzazione.
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