(ANSA) - ROMA, 17 GEN - "Senza fare battaglie di
retroguardia, riteniamo che sia giusto che il notaio abbia la
garanzia di una giusta retribuzione che, sotto un certo livello
di quantità, equivale a compromettere la stabilità dello studio
professionale". A pensarla così è il vicepresidente del
Consiglio nazionale del Notariato Albino Farina, a proposito
dell'ipotesi, ventilata nelle ultime ore da parlamentari di
diversi schieramenti, di rivedere le norme che portarono
all'abolizione dei minimi tariffari per le prestazioni dei
professionisti (varate nel 2006, nel quadro delle
'Liberalizzazioni' dell'ex ministro dello Sviluppo economico
Pier Luigi Bersani). A margine di un dibattito sulle richieste
dei professionisti alla politica, il numero due dell'Ordine
ricorda che i notai, rispetto alle altre categorie di liberi
professionisti, hanno "un'identità doppia: sono professionisti,
ma anche pubblici ufficiali", e "la loro presenza sul territorio
li fa diventare un presidio di legalità e, di conseguenza, li
obbliga all'apertura di uno studio che deve essere sostenuto"
finanziariamente. "Contrariamente a quanto si possa pensare,
infine, i minimi tariffari non sono, nella loro inesistenza, la
regola in Europa, visto che li hanno quasi tutti i Notariati
europei", conclude Farina. (ANSA).