(ANSA) - ROMA, 02 GEN - Un'indagine del Centro studi del
Consiglio nazionale degli ingegneri su un campione di 4.000
professionisti ha fatto emergere che "solo poco più di un terzo
degli intervistati ha dichiarato di avere una
conoscenza abbastanza approfondita" del sisma bonus, lo
strumento, istituito con la manovra economica del 2017, per
incentivare la messa in sicurezza degli edifici contro il
rischio sismico. Nella detrazione, si spiega, "rientrano gli
immobili situati nelle zone sismiche 1, 2 e 3: in sostanza, la
maggior parte del territorio italiano. Per le spese sostenute
dal primo gennaio 2017 al 31 dicembre 2021" spetta uno sgravio
fiscale del "50%", che "in altri casi aumenta fino all'80%".
Solo il "6,1%" degli ingegneri intervistati ha dichiarato di
esser già stato coinvolto in pratiche connesse al sisma bonus, e
a questi "si aggiunge una quota del 12,6% di coloro che
ritengono che a breve" si serviranno della misura agevolativa
"entrata in vigore da poco tempo, ovvero a marzo 2017"; le
regioni dove si registra una più elevata percentuale di
professionisti che ne ha già fatto uso del sisma bonus sono
quelle a maggiore rischio sismico, o comunque coinvolte in
eventi gravi (Umbria, Molise, Emilia Romagna, Friuli Venezia
Giulia, Toscana, Marche, Abruzzo e Veneto). Per il presidente
degli ingegneri italiani Armando Zambrano è positivo il sisma
bonus, anche perché "finalizzato a promuovere una maggiore
cultura della sicurezza e della prevenzione dal rischio" dei
terremoti. (ANSA).