(ANSA) - ROMA, 19 GIU - La Giornata Mondiale del Rifugiato
cade quest'anno "in un momento di profonda tristezza e
preoccupazione per quanto vediamo accadere attorno a noi. Non mi
riferisco alla giusta richiesta perché l'ingresso dei migranti
avvenga in modo legale e responsabile, e perché di esso si
faccia carico l'Europa nel suo insieme, ma al moltiplicarsi di
parole e gesti di odio, di disprezzo o di scherno verso uomini,
donne, bambini in fuga dalla guerra e da situazioni di morte,
persone che spesso hanno subito torture, violenze, visto morire
persone care, come molte di quelle che erano sulla nave
Aquarius". Lo afferma don Gianni De Robertis, direttore generale
Fondazione Migrantes della Cei. "Cosa sta accadendo all'Italia e
all'Europa?", si chiede De Robertis. (ANSA).