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S.Sede su Viganò, ora certe coperture non più tollerate

'Chiarimento' su dossier ex-nunzio. Altre verifiche su McCarrick

    Nessuno scontro diretto con mons. Carlo Maria Viganò, di cui non viene fatto neppure il nome. Nessun 'contro-dossier', come ipotizzato da alcuni organi di stampa. Solo la rivendicazione che, se certi atteggiamenti del passato possono sembrare "non coerenti" con l'attuale 'tolleranza zero' sugli abusi, quelle coperture oggi non sono più tollerate né accettabili. Oltre all'annuncio di nuove verifiche sul caso dell'ex cardinale di Washington Theodore Mc Carrick, colpevole di abusi omosessuali in serie su seminaristi e di recente privato della porpora da papa Francesco. Questi, in sintesi, i "chiarimenti" attesi da giorni, e pubblicati oggi con un comunicato della Santa Sede, sul "memoriale" dell'ex nunzio negli Usa che accusa il Papa d'aver ignorato le informazioni da lui dategli nel giugno 2013 sui misfatti gay di McCarrick e di non aver tenuto conto della 'sanzione' di vita riservata imposta da Benedetto XVI all'allora cardinale: per questo Viganò nella sua 'testimonianza' ha chiesto anche le dimissioni di Bergoglio.

    La nota spiega che è stato il Papa, "consapevole e preoccupato per lo smarrimento" che le accuse a McCarrick "stanno causando nella coscienza dei fedeli", a disporne la diffusione. E ricorda che nel settembre 2017, l'Arcidiocesi di New York "ha segnalato alla Santa Sede che un uomo accusava l'allora cardinale McCarrick di aver abusato di lui" negli anni '70. Il Papa "ha disposto in merito un'indagine previa approfondita", svolta dall'Arcidiocesi di New York, alla cui conclusione la relativa documentazione è stata trasmessa alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Intanto, "poiché nel corso dell'indagine sono emersi gravi indizi", il Papa "ha accettato le dimissioni dell'arcivescovo McCarrick dal Collegio cardinalizio, ordinandogli la proibizione dell'esercizio del ministero pubblico e l'obbligo di condurre una vita di preghiera e di penitenza".

    La Santa Sede "non mancherà, a tempo debito, di rendere note le conclusioni del caso che coinvolge l'arcivescovo McCarrick". Anche in riferimento a "altre accuse" dirette contro l'ex porporato il Papa "ha disposto di integrare le informazioni raccolte tramite l'investigazione previa con un ulteriore accurato studio dell'intera documentazione presente negli Archivi dei Dicasteri e Uffici della Santa Sede" riguardanti McCarrick, "allo scopo di appurare tutti i fatti rilevanti, situandoli nel loro contesto storico e valutandoli con obiettività". La Santa Sede, è il passo-chiave, "è consapevole che dall'esame dei fatti e delle circostanze potrebbero emergere delle scelte che non sarebbero coerenti con l'approccio odierno a tali questioni". Tuttavia come ha detto il Papa, "seguiremo la strada della verità, ovunque possa portarci" (Filadelfia, 27 settembre 2015): "Sia gli abusi sia la loro copertura non possono essere più tollerati e un diverso trattamento per i vescovi che li hanno commessi o li hanno coperti rappresenta infatti una forma di clericalismo mai più accettabile".

    Francesco, conclude la nota, "rinnova il pressante invito ad unire le forze per combattere la grave piaga degli abusi dentro e fuori la Chiesa e per prevenire che tali crimini vengano ulteriormente perpetrati ai danni dei più innocenti e dei più vulnerabili della società". Egli "ha convocato i presidenti delle Conferenze Episcopali di tutto il mondo per il prossimo mese di febbraio, mentre risuonano ancora le parole della Sua recente Lettera al Popolo di Dio: 'L'unico modo che abbiamo per rispondere a questo male che si è preso tante vite è viverlo come un compito che ci coinvolge e ci riguarda tutti come Popolo di Dio. Questa consapevolezza di sentirci parte di un popolo e di una storia comune ci consentirà di riconoscere i nostri peccati e gli errori del passato con un'apertura penitenziale capace di lasciarsi rinnovare da dentro' (20 agosto 2018)".

    Emerge chiara, nel comunicato, la volontà di Francesco di non tirare in ballo il suo predecessore Benedetto XVI - è il perché della sua risposta ai giornalisti in volo, "valutate voi" -, che era peraltro il primo a non far rispettare la propria sanzione ricevendo in Vaticano l'allora card. McCarrick nelle udienze alla Papal Foundation, ricco ente benefico Usa.

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