(ANSA) - UDINE, 11 DIC - Indagare le dislocazioni e gli
spostamenti del patrimonio culturale mobile nella zona dell'Alpe
Adria, durante il 20/o secolo è l'obiettivo del progetto di
ricerca europeo 'TransCultAA', del quale l'Università di Udine
fa parte, insieme a partner tedeschi, croati e sloveni.
Il progetto è stato oggi al centro di un convegno internazionale
sul tema ''Patrimonio culturale come capitale simbolico: una
ricerca d'archivio transnazionale'', organizzato nel capoluogo
friulano dal Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio
culturale dell'Università di Udine e svoltosi con la presenza di
numerosi studiosi ed esperti da diversi Paesi europei.
''Nell'anno europeo del patrimonio culturale - ha detto lo
storico dell'arte e archeologo Salvatore Settis, professore
emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa -, è importante
che questo convegno e il progetto dell'ateneo friulano si
trovino all'interno di un progetto europeo molto ampio. Per
trattare un tema come lo spostamento del patrimonio culturale -
ha aggiunto - Udine è una location ideale, perché appartiene a
una zona d'Italia prossima al confine e spesso contesa e la sua
università può rivendicare una sorta di primogenitura tra gli
atenei italiani in questo settore''.
Il direttore del Dipartimento di studi umanistici
dell'Università di Udine, Andrea Zannini, ha sottolineato che
''la tutela dei beni culturali è una delle prime missioni
dell'Università e del nostro dipartimento, tra i protagonisti di
questo progetto internazionale con focus su archivi e musei, che
coinvolge quattro nazioni, Fvg, Slovenia, Croazia, Germania, in
una regione che nel Novecento fu teatro di grandi dislocazioni
di patrimoni culturali, tra cui quello delle comunità
ebraiche''.
''Abbiamo proposto una mostra fotografica realizzata dagli
studenti del corso magistrale in Storia dell'arte - ha spiegato
poi la docente Donata Levi dell'ateneo friulano - e dedicata al
diario di Carlo Someda De Marco, direttore del Museo di Udine e
conservatore del patrimonio artistico friulano tra il 1940 e il
1945, custodito durante la guerra in diversi depositi nascosti.
Una mostra che speriamo di esporre non solo qui all'ateneo di
Udine, ma in varie sedi della regione e anche altrove''. La
docente ha infine rimarcato che ''queste ricerche in corso ci
consentono di diffondere una maggiore consapevolezza
dell'importanza anche simbolica del patrimonio culturale e
artistico per tutte le comunità che appartengono all'area di
Alpe Adria''. (ANSA).
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