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75 Anni della Rosa Bianca, resistenza Hitler in nome libertà

Cinque studenti Monaco giustiziati, nazismo contro religione

23 febbraio, 17:20

di Giovanni Innamorati

 

(ANSA) - ROMA - Ricorrono in questi giorni i 75 Anni della Rosa Bianca, il gruppo di Resistenza al nazismo composto da cinque studenti di Monaco di Baviera e dal loro professore.

Il 18 febbraio 1943 Hans e Sophie Scholl furono arrestati nell'atrio dell'università mentre distribuivano volantini e lo stesso giorno fu catturato il loro amico Christopher Probst, tutti e tre ghigliottinati il 22 febbraio, mentre il 23 fu arrestato il professor Kurt Huber e il 25 gli altri due studenti Willi Graf e Alex Schmorell, a loro volta giustiziati nelle successive settimane. Una ricorrenza ricordata con varie iniziative a partire dall'annuncio della diocesi di Monaco dell'avvio del processo di canonizzazione di Willi Graf.

Uno degli aspetti particolari dell'iniziativa dei ragazzi della Rosa Bianca è stato proprio la loro ispirazione religiosa che faceva vedere loro il nazismo come negazione dello stesso cristianesimo. In questo senso la loro esperienza anticipa anche lo spirito ecumenico della seconda metà del Novecento. I due fratelli Scholl venivano da una famiglia luterana di Ulm, Graf da una cattolica della Saar, Schmorell fu educato alla fede ortodossa della mamma russa, mentre Probst, pur non battezzato si avvicinò al cristianesimo fino a ricevere il battesimo il giorno della sua esecuzione, il 13 giugno.

I quattro ragazzi si conobbero a Monaco nel 1941, in quanto erano tutti studenti di Medicina arruolati nel Reparto dell'esercito di ufficiali medici. A incontrarsi furono prima Hans Scoll e Alex Schmorell, che presentò il nuovo amico al compagno di scuola Christian Probst. Insieme partecipavano a circoli letterari serali in cui la letteratura, la musica, la pittura e soprattutto la teologia e la religione erano gli antidoti al nazismo. Determinante l'incontro con Carl Muth editore di Hochland, la rivista cattolico liberale chiusa dal regime, e lo scrittore Theodor Haecker, il cui libro "Cosa è l'uomo" fu proibito sin dalla pubblicazione del 1934. Ma è la lettura degli articoli di Romano Guardini, teologo cattolico di origini italiane a essere determinante. A Guardini il regime aveva tolto la cattedra nel 1939, ma aveva continuato la sua attività formativa su riviste e con il movimento QUickbor. Guardini è l'anello di congiunzione dei tra amici con Willi Graf che conosce in profondità gli altri solo nel luglio 1942, quando Scholl e Schmorell avevano distribuito i primi quattro volantini contro il regime. Questi vennero inviati per posta a professori, insegnanti e studenti senza riuscire però a smuoverne le coscienze. Dopo una comune esperienza sul fronte russo, a novembre i quattro sono di nuovo a Monaco, dove si unisce Sophie Scholl, studentessa di filosofia, e il professore Kurt Huber. Fu lui l'ispiratore degli ultimi due volantini, redatti a fine gennaio e a febbraio. L'ultimo, fu la causa della tragedia. Dopo averne spedite come sempre molte copie, Hans e Sophie Scholl tentano di lasciarne molte copie all'università, dove però furono scoperti e fatti arrestare da un bidello. Dopo la guerra, nel 1945, la famiglia Scholl chiamò per la commemorazione dei ragazzi proprio Romano Guardini, che pure non aveva mai conosciuto, e il grande teologo - così amato da Benedetto XVII - determinò la diffusione della conoscenza di questi cinque giovani coraggiosi e del loro professore. (ANSA).

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