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Il domani è già qui, futuri campioni crescono

Aumentano i giovanissimi iscritti alle gare e l'inclusione sociale

Redazione ANSA ROMA

    "Bisogna partire dai giovani. Loro sono il futuro". La Federazione italiana golf, attraverso le parole del suo presidente Franco Chimenti, è stata chiara da sempre: "Non si può fare a meno dei ragazzi".
    Dalle parole ai fatti. Oltre 1.230 iscrizioni alle gare organizzate nel 2016 da Us Kids Golf Italy (con il patrocinio della Fig), con più di 400 bambini tra i 5 e i 10 anni all'esordio assoluto. Trentasette, inoltre, le sfide giovanili, nazionali e internazionali, in calendario quest'anno per ragazzi e ragazze. Con la novità assoluta della baby Ryder Cup, il format per squadre di circolo Under 12 e Under 10, volto ad avvicinare i piccoli al golf. Con l'obiettivo di farli crescere (sportivamente parlando) e, soprattutto, farli divertire. Un progetto su scala nazionale che potrebbe presto trasformarsi in evento internazionale.
    Ma c'è di più. Il prossimo step della Fig è quello di portare questo sport nelle scuole e nelle università illustrando, anche attraverso convegni medici, quali benefici possano ricavarsi nel giocare a golf fin da giovanissimi.
    Rispetto delle regole e spirito di squadra: questo il dogma da seguire. Il tutto anche all'insegna dell'inclusione sociale. Il progetto "Golf senza frontiere", portato avanti con successo dalla onlus "Sport senza frontiere", è riuscito infatti a dimostrare che questa disciplina sportiva può davvero essere aperta a tutti. Il sogno è quello di allontanare il maggior numero possibile di ragazzi dalle strade. Partendo dalle periferie. A Roma, nel quartiere di Tor Bella Monaca, decine e decine di adolescenti hanno avuto, in questi anni, la possibilità di conoscere l'universo del golf. Ogni settimana sono stati accompagnati alla Garden Golf University (che ospita il primo campo pratica illuminato della Capitale), dove hanno assistito a diverse lezioni con i maestri a disposizione.
    Un'iniziativa, questa, che ha colto nel segno. Al punto che i partecipanti, successivamente, hanno continuato a frequentare il campo per non interrompere quella che s'era trasformata in una vera passione. Una storia, la loro, da raccontare e tramandare, perché possa trasformarsi da eccezione in regola.
    Per il golf italiano, dunque, i ragazzi non sono solo il futuro, ma già il presente. Tanti, in questi anni, i giovani amateur che hanno raggiunto risultati internazionali di nicchia. Con l'Italia che, negli ultimi Campionati europei a squadre, è riuscita a portare per la prima volta tutte le formazioni sul podio.
   

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