Energia: è battaglia in Ue su sussidi mercato elettrico

Paesi contro stop aiuti carbone. Pressing 'Make Power Green'

Redazione ANSA

BRUXELLES - E' battaglia nell'Ue sulle nuove regole europee che mirano a tagliare fuori dai sussidi per i meccanismi di capacità elettrica le centrali più inquinanti che funzionano ancora a carbone. Pomo della discordia, la proposta della Commissione Ue, parte del 'Pacchetto energia pulita' dell'anno scorso, di concedere i sussidi per i meccanismi di capacità - ovvero compensazioni economiche per tenere le centrali elettriche in stand by quando non ci sono richieste energetiche - solo a quegli impianti poco inquinanti come per esempio quelli a gas che non superino le emissioni di 550 grammi di CO2 per kilowattora.

Una serie di Paesi Ue, tra cui la Grecia e alcuni dell'Est con in prima fila la Polonia che tuttora ricava il 90% della sua elettricità da centrali a carbone, è contraria alla soglia dei 550 grammi, che vuole abbassare. Altri Paesi come Germania e Finlandia hanno una posizione più ambigua, in quanto favorevoli al provvedimento ma solo a determinate condizioni supplementari. Altri, dove le realtà energetiche nazionali hanno interessi divergenti, non hanno ancora definito una posizione chiara, come l'Italia. Il Consiglio Ue è quindi al momento profondamente diviso al punto da non aver ancora adottato la sua posizione, con la presidenza estone che sta mettendo sul tavolo idee di compromesso (periodo di transizione più lungo, inclusione di alcune clausole) puntando a chiudere entro fine anno.

L'Europarlamento sembra invece più incline a sostenere la proposta della Commissione, e la commissione industria - presieduta però dal polacco Jerzy Buzek - dovrà presto votare la sua posizione. Da qui il pressing della coalizione 'Make Power Green', composta da 13 realtà tra cui Eni e Snam, ma anche Shell, Statoil, Total, Iberdrola, Solar Power Europe, WindEurope e Siemens, che hanno inviato una lettera ai ministri dei 28 e alla presidenza estone dell'Ue. Nella missiva si chiede di "dare un segnale coerente" e rendere il mercato elettrico europeo "allineato con gli impegni climatici dell'Europa" sostenendo il criterio dei 550 grammi, avvertendo che "le nostre bollette energetiche non devono sostenere gli impianti più inquinanti". Secondo i 13, infatti, questo criterio è "trasparente" e "in linea con le regole della Bei", che ormai concede prestiti più solo per impianti che non superino appunto i 550 grammi di CO2. E proprio da Bruxelles partirà il prossimo mercoledì il lancio ufficiale della campagna di 'Make Europe Clean'.

 

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