A quasi 38 anni dal più grave
attentato italiano del dopoguerra, prende il via un nuovo
processo sull'esplosione alla stazione di Bologna del 2 agosto
1980, 85 morti e 200 feriti. Gilberto Cavallini, ex terrorista
dei Nar, ergastolano attualmente in semilibertà, sarà imputato
davanti alla Corte di assise e dovrà rispondere di concorso
nella Strage con Giuseppe Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e
Luigi Ciavardini, condannati in via definitiva come esecutori
materiali.
Cavallini è accusato dalla Procura di Bologna, sulla base di
una rilettura aggiornata degli atti, di aver aiutato gli
attentatori alloggiandoli in Veneto, fornendo documenti
falsi e la vettura per il viaggio da Padova a Bologna.
Domani, nella prima udienza, Cavallini quasi certamente non sarà
in aula. Saranno presenti invece i familiari delle vittime: già
90 le parti civili costituite in udienza preliminare. Prosegue
l'inchiesta della Procura generale, che da qualche mese ha
avocato a sé il fascicolo sui mandanti della Strage.
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