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Al Marca geometrie variabili di Balliano

Al Marca geometrie variabili di Balliano

Prima personale dell'artista torinese trapiantato a New York

CATANZARO, 19 settembre 2018, 08:25

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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CATANZARO - Ha aperto i battenti, e rimarrà a disposizione del pubblico fino al prossimo 11 novembre, negli spazi del Marca, Museo delle Arti di Catanzaro, la mostra "Building Body", prima personale, istituzionale, in Italia di Davide Balliano.
    L'esposizione è realizzata dal Marca in collaborazione con la galleria Luce Gallery di Torino, la Fondazione Rocco Guglielmo e l'Amministrazione Provinciale di Catanzaro. Ad accompagnare la rassegna una monografia dell'artista - nato a Torino nel 1983 e che vive e lavora a New York - pubblicata per l'occasione.
    "La procedura di composizione pittorica di Balliano, a gesso nero e stucco - è detto nella presentazione della mostra - articola forme geometriche variabili come archi dimezzati, spirali, dettagli architettonici barocchi e modernisti su molteplici strati di diversi materiali. La parte grafica del suo lavoro è una forma di scrittura preliminare sottoposta durante le fasi di composizione a una progressiva alterazione, che agisce mediante la parziale erosione dei margini delle geometrie, l'irruzione di sgocciolature, graffi e dettagli irregolari. E' un processo che sottomette la forma bidimensionale del quadro a un'alterazione entropica, aprendola a una molteplicità di mutazioni e soluzioni espressive".
    "Uno degli esiti del disordine controllato di Balliano, infatti - riporta ancora il testo - è quello di sospingere la sua pittura verso spazialità ibride e multidimensionali, non registrabili nei confini delle due dimensioni. Nella produzione dell'artista opera la consapevolezza di una rinuncia a un'interpretazione strettamente razionalista della pittura ed in questo distacco si comprende la sua lontananza dalla fede nei principi della grammatica del modernismo astratto del ventesimo secolo. E' questa la matrice genetica della sua pittura che lo conduce a a ricercare allusioni tridimensionali, mediante irregolarità, stesure di colore molteplici e stratificazioni di materiali eterogenei. Ogni tavola di Balliano è una dimensione in divenire, un campo di azione dove l'artista interviene istruendo un processo creativo che si allontana il più possibile dall'ipotesi di un formalismo geometrico per fare irrompere uno spazio di trasformazione".
    Tra le mostre personali di Balliano spiccano quella alla Luce Gallery di Torino (2017 e 2015), alla Tina Kim Gallery di New York (2017), 38 Great Jones (curata da Ugo Rondinone), sempre a New York (2017); Timothy Taylor Gallery, Londra (2015), alla Galerie Rolando Anselmi, Berlino (2014) e ancora New York e al MoMA PS 1 di New York (2010). L'artista ha partecipato anche diverse collettive in Europa e negli Usa.

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