PESARO - Il linguaggio democratico della fotografia per raccontare la provincia italiana. Si intitola 'Qualsiasità', da una frase di Cesare Zavattini, la mostra che fino al 4 febbraio 2018 propone alla Pescheria di Pesaro 90 foto di Cesare Ballardini, Cesare Fabbri, Jonathan Frantini, Marcello Galvani, Guido Guidi, Francesco Neri e Luca Nostri. Curato da Alessandro Dandini de Sylva, il progetto espositivo è dedicato alla ricerca fotografica di Guido Guidi e alla nuova generazione di artisti testimoni del suo lavoro. Nei primi anni Ottanta del Novecento, Guidi comincia un'esplorazione del paesaggio tra Emilia Romagna e Veneto in perfetta continuità con l'esperienza del cinema neorealista. Le foto, scattati datati dal 1984 a oggi da Guidi e dagli altri sei fotografi, descrivono la provincia italiana tra Cesena, Ravenna, Faenza, Fusignano, Lugo e Massa Lombarda. ''Nel loro lavoro - spiega il curatore Alessandro Dandini de Sylva - la 'qualsiasità' dello sguardo si traduce in fotografia del quotidiano, attenta agli aspetti minori del territorio e rivolta al paesaggio immediatamente vicino, vissuto come luogo primo dell'osservazione''. Con uno stile documentario, le fotografie forniscono una descrizione non retorica di luoghi considerati marginali dall'iconografia ufficiale. Ne emerge una geografia preziosa che, anche a distanza di pochi anni, assume un inestimabile valore storico di fronte alle rapidissime trasformazioni subite dal paesaggio.
Promossa dalla Fondazione Pescheria-Centro Arti Visive, 'Qualsiasità' è una produzione della Fondazione Malaspina di Ascoli Piceno, la piattaforma sperimentale per la ricerca sulla fotografia contemporanea fondata nel 2016. La mostra arriva in Italia dopo una prima tappa internazionale all'Istituto Italiano di Cultura di Londra, dove era stata selezionata nel programma ufficiale di Photo London. Il percorso espositivo è arricchito per l'occasione di fotografie inedite degli anni '80 di Guido Guidi. Info@centroartivisivepescheria.it www.centroartivisivepescheria.it.
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