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Ue-Giappone: Assica, accogliamo con favore firma trattato

Ue-Giappone: Assica, accogliamo con favore firma trattato

Terzo mercato di destinazione extra Ue per salumi made in Italy

ROMA, 17 luglio 2018, 15:51

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Accogliamo con favore" l'accordo di libero scambio tra Unione europea e Giappone, firmato a Tokyo dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk e il premier giapponese Shinzo Abe. E' il commento dell'Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) nel ricordare che il Giappone è uno dei principali Paesi di riferimento per i salumi italiani, che con oltre 4.260 tonnellate (+5,7%) per 41,9 milioni di euro (+6,3%) si è confermato nel 2017 il terzo mercato di destinazione per i nostri salumi fuori dalla Ue.

Assica si dichiara "favorevole a prescindere all'abbattimento delle barriere commerciali": l'associazione ha sempre posto tra le priorità l'apertura di nuovi mercati e l'abbattimento delle barriere tariffarie e non tariffarie nell'ambito del commercio internazionale, identificando nell'esportazione verso i Paesi terzi un volano di crescita irrinunciabile per il settore.

Purtroppo, tra l'ottobre 2016 e il luglio 2017, il Report su "G20 Trade Measures" dell'Organizzazione mondiale del Commercio ha registrato tra i Paesi del G20 ben 292 barriere non tariffarie, di cui 42 nuove. "Questo dato è preoccupante perché evidenzia che le relazioni commerciali sono caratterizzate da una nuova ondata di protezionismo, che non è più confinata ai Paesi emergenti ma riguarda in maniera sempre più considerevole i Paesi avanzati. In questo contesto è fondamentale che l'Unione europea rafforzi i legami commerciali e sottoscriva accordi di libero scambio con i suoi principali interlocutori. Chiediamo - ha concluso il presidente di Assica Nicola Levoni - un momento di confronto tra il Governo e le parti coinvolte. Attraverso la nostra esperienza diretta noi produttori possiamo fornire dati oggettivi e dare contenuto e valore al dialogo in corso sulla politica commerciale del Paese".

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