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I supercomputer diventano meteorologi

I supercomputer diventano meteorologi

Per previsioni più precise, test in Giappone sugli eventi estremi

18 gennaio 2018, 13:48

Redazione ANSA

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Il tifone Soudelor ripreso dal satellite Aqua della Nasa (fonte: NASA Earth Observatory) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il tifone Soudelor ripreso dal satellite Aqua della Nasa (fonte: NASA Earth Observatory) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il tifone Soudelor ripreso dal satellite Aqua della Nasa (fonte: NASA Earth Observatory) - RIPRODUZIONE RISERVATA

I supercomputer diventano meteorologi per fornire previsioni sempre più accurate, soprattutto in caso di precipitazioni improvvise o eventi estremi: grazie ai loro 'cervelloni' elettronici, infatti, possono aggiornare costantemente le simulazioni, rielaborando in pochi minuti le enormi moli di dati inviati dai satelliti. Lo dimostrano gli esperimenti fatti in Giappone, dall'Istituto Riken di Studi Avanzati in Scienze Computazionali, utilizzando il supercomputer K, dalla potenza di 8 milioni di miliardi di calcoli al secondo. I risultati sono pubblicati sulle riviste Monthly Weather Review e Journal of Geophysical Research: Atmospheres.

In un mondo sempre più stravolto dai cambiamenti climatici, "i supercomputer stanno diventando strumenti cruciali", spiega Massimiliano Pasqui, ricercatore dell'Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ibimet-Cnr). "Con le loro aumentate capacità di calcolo, aiutano a risolvere le complesse equazioni che descrivono i fenomeni fisici che regolano il sistema climatico terrestre. Inoltre consentono di aggiornare con maggiore frequenza le previsioni meteo a breve termine, riuscendo a simulare l'evoluzione di fenomeni particolarmente rapidi o intensi con una maggiore risoluzione spaziale e temporale".

I ricercatori giapponesi hanno messo alla prova il supercomputer K su due eventi atmosferici avvenuti nel 2015: le violente piogge nella regione giapponese del Kanto e il tifone Soudelor che si è abbattuto su Filippine, Cina e Taiwan. Per ognuno degli eventi i ricercatori hanno simulato previsioni meteo con il supercomputer K, dandogli continuamente 'in pasto' i dati raccolti dal satellite Himawari-8, capace di scansionare la regione d'interesse ogni 10 minuti, sia nella luce visibile che nell'infrarosso, con una risoluzione di 500 metri. Grazie a questo costante aggiornamento, il supercomputer ha elaborato modelli estremamente accurati, capaci di prevedere la rapida evoluzione dei fenomeni atmosferici e perfino le conseguenti inondazioni.

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