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Anche i gamberetti hanno una personalità

Anche i gamberetti hanno una personalità

Timidi o audaci, usano strategie diverse per conquistare il cibo

23 giugno 2018, 11:58

Redazione ANSA

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Anche i gamberetti hanno una personalità (fonte: Nicky Dobson) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Anche i gamberetti hanno una personalità (fonte: Nicky Dobson) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Anche i gamberetti hanno una personalità (fonte: Nicky Dobson) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Anche i gamberetti hanno una personalità: timidi e guardinghi, oppure coraggiosi e spavaldi, usano strategie differenti per conquistare il cibo e garantirsi la sopravvivenza. Lo dimostra un esperimento condotto dai ricercatori dell'Università di Exeter, in Gran Bretagna, e pubblicato sulla rivista Animal Behaviour.

Lo studio ha come protagonisti inconsapevoli alcuni piccoli crostacei della specie Palaemon elegans, prelevati dalla spiaggia di Gyllyngvase, nella cittadina britannica di Falmouth, e poi messi in competizione per il cibo all'interno di un acquario.

"Abbiamo scoperto che i gamberetti più timidi erano più efficienti nel mantenere il controllo della fonte di cibo", spiega il primo autore dello studio, Daniel Maskrey, passato da poco all'Università di Liverpool. "Questo significa che quando trovano cibo e vedono dei rivali nei paraggi, rimangono sul posto e si nutrono più a lungo rispetto ai gamberetti più baldanzosi. Le ragioni non sono chiare, ma è possibile che i più spavaldi sentano più forte la necessità di andare oltre e continuare ad esplorare. Potrebbe darsi che alcuni usino la strategia dell'esplorazione coraggiosa perché preferiscono andare a cercarsi altro cibo piuttosto che rimanere e competere con forti rivali".

"Alcuni individui sono più bravi a monopolizzare il cibo, mentre altri sono più propensi e lanciarsi in esplorazioni potenzialmente pericolose", spiega Tom Houslay, esperto del Centro per l'ecologia e la conservazione dell'Università di Exeter. "In differenti condizioni e situazioni", determinate ad esempio dal succedersi delle maree, "entrambe queste strategie possono essere valide, il che spiegherebbe perché l'evoluzione non ha portato ad un unico tipo di personalità".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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