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In Mongolia l'origine dei cavalli

In Mongolia l'origine dei cavalli

Il progenitore aveva i colori dei dalmata

22 marzo 2018, 22:33

Redazione ANSA

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Ricostruzione dell 'aspetto dei primi cavalli di Przewalski, dal mantello bianco a macchie scure (Ludovic Orlando, Seas Goddard and Alan Outram) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ricostruzione dell 'aspetto dei primi cavalli di Przewalski, dal mantello bianco a macchie scure (Ludovic Orlando, Seas Goddard and Alan Outram) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Ricostruzione dell 'aspetto dei primi cavalli di Przewalski, dal mantello bianco a macchie scure (Ludovic Orlando, Seas Goddard and Alan Outram) - RIPRODUZIONE RISERVATA

L’analisi del Dna fa riscrivere l’origine dei cavalli domestici: il loro progenitore non veniva dalle steppe dell’Asia centrale ma dalla Mongolia e aveva un mantello bianco a macchie nere. È quanto emerge dalla ricerca pubblicata sulla rivista Science, coordinata da Alan Outram e Ludovic Orlando, rispettivamente dell'Università britannica di Exeter e da quella danese di Copenaghen.

Attraverso le analisi genetiche condotte su 88 cavalli antichi e moderni, provenienti da luoghi ed epoche diverse, i ricercatori hanno dimostrato che il progenitore dei cavalli domestici era un antenato del cavallo di Przewalski, conosciuto anche come pony della Mongolia. Dalle analisi emerge, ad esempio, che molti dei primi cavalli di Przewalski non erano di color marrone chiaro come quelli attuali, ma erano bianchi con macchie scure.

“Il nostro studio - ha spiegato Orlando - ribalta letteralmente i modelli attuali sulle origini dei cavalli. Quello che era considerato l’ultimo cavallo selvatico sulla Terra, il cavallo di Przewalski, è in realtà il discendente dei più antichi cavalli domestici”. Il riferimento dello studioso è ai cavalli della civiltà Botai, originari delle steppe dell’Asia centrale nell’attuale Kazakistan, i primi ad essere stati addomesticati circa 5.500 anni fa. Questi cavalli - ha concluso - nel corso degli ultimi millenni sono riusciti a sfuggire alla pressione umana e sono tornati a essere selvatici”.

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