I videgiochi con controler, tv e console, i puzzle con tutte le tessere da comporre, le carte, paletta e secchiello, aquilone, l'album per disegnare... e se non abbiamo nulla a disposizione per giocare? Non importa "basta niente per giocare". Ci vuole fantasia certo ma i giochi da realizzare con nulla sono antichi quanto il mondo e al tempo stesso moderni perchè ancora oggi in viaggio, in una sala d'attesa, in un prato, in realtà ovunque, persino nelle nostre case sempre troppo abitate di oggetti, trovare dei modi divertenti per intrattenersi è più semplice di quanto si pensi perchè la voce, il corpo, le idee e la creatività non aspettano altro che essere liberate.
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Il primo gioco di niente che ci viene in mente? Nascondino in cui attenzione, fantasia, capacità di riconoscere gli altri e velocità sono le abilità da mettere in campo. Ci sono tante varianti, dal numero da contare (il classico è 31 ma anche 100) mentre gli altri vanno a nascondersi alla scelta di dividersi in squadre. In ogni caso quel 'tana libera tutti' ci diverte da sempre.
E' uno dei giochi del 'cercare a indovinare' - come sardine (il nascondino al contrario), mimi, ghigliottina (i telespettatori dell'Eredità su Rai1 lo conoscono bene, introdotto dall'autore Stefano Santucci nel 2004) . E' una delle 'categorie' del censimento di Andrea Angiolino nel libro di Gallucci editore Ai Bambini Basta Niente per giocare, divertente da leggere oltre che manuale da tenere a disposizione. Eccone sei, uno per ciascuna tipologia. Il primo è il già citato nascondino.
Guardie e ladri è un classico tra i giochi a rincorrersi - come anforette, gli storici acchiaparella, quattro cantoni, lupo mangiafrutta - ma con una storia da raccontare. Si stabiliscono i confini, ci si divide in squadre, si fanno prigiornieri e finisce quando tutti i ladri sono catturati. Le varianti sono diverse, velocità, prontezza, psicologia le abilità di un gioco che era un passatempo per adulti nella Francia del Seicento tra i cortigiani di re Luigi XIV nei prati intorno Parigi, ma i nostri nonni ci hanno giocato chiamandolo Briganti e Carabinieri e persino Tedeschi e Partigiani.
Braccio di ferro è un classico tra i giochi con le mani ed è una prova di forza che vede spesso, per sorridere, anche sfide improbe tra figli e genitori. Una variante è Lotta di pollici talmente popolare all'estero da fare veri e propri campionati e in Usa persino una serie tv per bambni: Thumb Wrestling Federation dove pollici in maschera si sfidano e persino i cronisti sono pollici mascherati. Nella 'categoria' anche giochi che ci riportano indietro nel tempo come Pari e dispari, Spacca o Scassaquindici popolare nell'Italia del sud e Morra cinese.
Sacco pieno e Sacco Vuoto è uno dei giochi di attenzione per eccellenza, e ci vuole come in tutta questa tipologia (che comprende ad esempio Segui il capo, Piripicchio e Piripacchio, Saltasette, Asino Vola) anche prontezza di riflessi. I giocatori si mettono in piedi davanti al capogioco che devono seguire le sue istruzioni (e fare allo stesso tempo ginnastica!): si accovacciano quando dice sacco vuoto, si mettono in pedi se è iano, a mezz'aria se è mezzo sacco, dopo un po' il capogioco tenta di farli cadere in errore magari piegandosi lui e inducendo i giocatori a fare altrettanto: ma il gioco è seguire quello che dice e non quello che fa!
E' arrivato un bastimento carico di... è uno dei giochi di parole più noti. Si comincia dalla A come antilope e i giocatori successivi vanno avanti con l'alfabeto. Le lettere, scrive Angiolino, sono i mattoncici con cui costruiamo in continuazione parole, frasi, racconti, ricerche sul web. Manipolare i tanti pezzetti della nostra lingua è come giocare alle costruzioni. Tra i tanti esempi la catena di sillabe, il cifrario, il gioco del si e no (il capogioco pone domande ai partecipanti che devono rispondere al volo senza mai dire si, no, bianco, nero. Simile al gioco del perché). Divertente raccontare che tra questi c'è il telefono senza fili, per molto tempo ha indicato una cosa assurda per l'epoca visto che i telefoni avevano il filo, oggi invece siamo tutti con il cordless.
E poi Di tutto un po' ossia una tipologia ibrida, un po' ci si rincorre, un po' si indovina. Un classico? Regina reginella quanti passi devo fare per andare al tuo castello con la fede e con l'anello? Da un'immaginaria linea di partenza la 'regina' invita i giocatori a partire verso di lei, ossia il traguardo, indicando un certo numero di passi da compiere e l'animale da imitare. Ci vogliono prontezza e abilità un po' come Un due tre stella, Fornaio è cotto il pane? (un gioco tradizionale italiano, tipoco esempio di 'gioco cantato' in cui ci si diverte a recitare frasi previste più che a gareggiare con gli altri), Bella Statuina. Infine un gioco che forse è il simbolo di tutto quello raccontato fino ad ora: il calcio senza palla con cui fare una bellissima partita immaginaria o dei tiri in porta, immaginaria anche quella. Si mima tutto e ci si diverte un mondo.
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