"E' positivo il fatto che in questa
campagna elettorale si sia parlato di corruzione, ma sono
preoccupato perché si sbandiera questo problema solo quando si è
all'opposizione. Mi auguro che anche chi andrà al Governo e
gestirà il potere dimostrerà concretamente di avere le mani
pulite". Lo ha dichiarato il presidente dell'Anac Raffaele
Cantone rispondendo alla domanda di una studentessa
sull'affermazione del Movimento Cinque Stelle, ''che ha fatto
dell'anticorruzione - ha detto la ragazza - la bandiera della
propria iniziativa politica". Cantone non cita mai il Movimento
creato da Beppe Grillo e guidato da Luigi Di Maio. "Spero che il
tema della corruzione - aggiunge il presidente Anac - resti al
centro del modus operandi della politica, e non in una logica
emergenziale. Contro la mafia abbiamo ottenuto risultati
eccezionali perché non è stato affrontato solo da magistrati e
forze dell'ordine, ma è diventato un problema sociale, in cui
c'è stato un impegno forte e indispensabile della scuola e delle
associazioni. Credo dunque che il problema della corruzione non
si risolva con le manette, ma c'è bisogno di mettere in campo le
condizioni perché certi fenomeni non si verifichino più, penso
al business illecito che gira attorno ai rifiuti". Cantone
prosegue rispondendo alla domanda di un'altra studentessa
relativa all'ultimo capitolo del suo libro, dal titolo la
"Corruzione spuzza", in cui l'ex magistrato dice che "l'Italia
ce la farà". "Come facciamo a crederci se prima si parla di
tante cose negative?" chiede l'adolescente. "Può sembrare una
contraddizione, ma non lo è - afferma Cantone - sono infatti
convinto che l'Italia ce la può fare, a patto però che vi sia
piena coscienza del problema corruzione da parte del cittadino
comune, cosa che spesso manca; c'è comunque già una parte di
bicchiere mezzo pieno, penso alle sei posizioni guadagnate
dall'Italia nella classifica mondiale della corruzione;
purtroppo la stampa non ne parla, ma ciò vuol dire che qualcosa
si sta facendo" conclude il presidente Anac.
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