Le voci dei testimoni e quelle dei
familiari delle vittime hanno ricostruito la memoria antimafia
di Palermo negli anni delle stragi. Davanti a centinaia di
studenti, che hanno partecipato al cinema Lux a una delle
iniziative promosse da Libera per la Giornata della memoria in
collaborazione con l'assessorato comunale alla Pubblica
Istruzione, è stato ricostruito l'itinerario umano e
professionale di magistrati e investigatori a partire dal
documentario dell'ANSA "L'eredità di Falcone e Borsellino".
Grande interesse hanno suscitato le immagini e le
testimonianze sulle esperienze di molti uomini dalla schiena
dritta che hanno pagato con la vita l'impegno contro la mafia.
L'eco di quelle storie è stata riportata anche dai ricordi di
due familiari delle vittime: Massimo Caponnetto, figlio di
Antonino considerato il padre nobile del pool antimafia, e
Rosalba Cassarà, sorella del vice questore Ninni ucciso da Cosa
nostra nel 1985. Altre testimonianze sono venute da Carmelo
Pollichino e Calogero Ganci (referente di Libera Palermo) e dal
sindaco Leoluca Orlando il quale ha sottolineato il valore
storico delle esperienze antimafia e i cambiamenti di Palermo:
"Quella che un tempo veniva identificata come la capitale della
mafia oggi è capitale italiana della cultura". Le tappe di
questo riscatto di Palermo sono state ripercorse dal rapper
Christian Paterniti, in arte Picciotto, con il suo brano
"Capitale": un inno alla città dove si potrebbe essere "un po'
più felici ma dove pure il mare ha le sue cicatrici".
"Oggi abbiamo promosso grazie a Libera un'importante
occasione per ricordarci come, accanto al valore della memoria,
sia necessario un costante impegno per rinnovare la promozione
della cultura in grado di ostacolare e di opporsi a quella
mafiosa. E la scuola, su questo fronte, ha un ruolo decisivo" ha
commentato l'assessora alla Pubblica Istruzione Giovanna Marano.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA